Ad appena due settimane dalla visita di stato del Presidente americano Trump nel Regno Unito, molti quotidiani londinesi hanno deciso di puntare i riflettori sul ruolo dell’intelligence britannico, di enti e di singoli funzionari, nel tentato golpe contro di lui, noto come “Russiagate”.

“I capi delle spie britannici furono informati di un dossier sui legami tra Trump e la Russia, contenente accuse sui rapporti tra il Presidente e delle prostitute, molti mesi prima che egli venisse a conoscenza della sua esistenza”, titola il Daily Mail. “Le spie britanniche ottennero sporchi memorandum su Trump”, titola il Daily Telegraph, che continua: “gli uomini dell’intelligence di Theresa May furono informati in modo segreto di un dossier contenente affermazioni sui legami tra Donald Trump e la Russia prima ancora che il Presidente degli Stati Uniti fosse informato della sua esistenza. […] I capi dell’MI5 e dell’MI6 e uno dei più fidati consiglieri della signora May in tema di sicurezza furono informati sui memorandum dall’ex funzionario dell’intelligence Christopher Steele sulla campagna di Trump nelle settimane successive alla sua elezione nel novembre 2016”.

In realtà le invenzioni di Steele cominciarono a circolare addirittura un anno prima delle elezioni presidenziali americane.

I nomi sulle pagine dei quotidiani londinesi sono: Alex Younger e Sir Richard Dearlove, rispettivamente capo ed ex capo dell’MI6; Andrew Marker, direttore generale dell’MI5; il defunto Sir Andrew Farr, ex presidente del Joint Intelligence Committee, del quale si parla per la prima volta. È stato anche scritto che Christopher Steele aveva diretto l’ufficio dell’MI6 sulla Russia. Il Daily Mail, in particolare, riferisce che è stato dimostrato che i memorandum di Steele erano falsi e non sono stati inclusi nel resoconto dell’inchiesta di Mueller.

Non sappiamo il perché di questa decisione da parte della stampa britannica a due settimane dall’incontro di Trump con la regina Elisabetta e Theresa May.

La fondatrice e presidente dello Schiller Institute Helga Zepp-LaRouche ha suggerito che la Casa Bianca chieda pubbliche scuse per il tentato golpe condotto con i servizi britannici di intelligence, come è stato “luridamente” spiattellato sui periodici di Londra. (nella foto la sede dell’MI6 a Londra).