Il quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung ha pubblicato un articolo insolitamente franco sul Presidente russo Vladimir Putin, riconoscendogli di aver ripetutamente colpito al fianco la NATO, tramite iniziative creative e fulminee che hanno colto la NATO di sorpresa. L’articolo del 10 maggio passa in rassegna le azioni russe in Ucraina e in Siria e sottolinea l’assurdità del programmato dispiegamento di quattromila soldati atlantici negli Stati baltici e in Polonia, che dovrebbe essere ratificato al prossimo vertice di Varsavia, a luglio. Putin ha già annunciato che sta creando tre divisioni da combattimento sui confini occidentali e meridionali per contrastare le azioni della NATO. Il capo delle Forze Missilistiche Strategiche russe ha illustrato nei dettagli le contromisure adottate da parte russa nei confronti dell’espansione della NATO e della modernizzazione dei sistemi missilistici americani stazionati in Europa.

È utile il raffronto tra la caparbietà della NATO e di Washington e le operazioni strategiche adottate da Putin, ad esempio il concerto di Palmira per celebrare le vittime eroiche nella lotta contro il barbaro ‘Stato Islamico’.

LaRouche ha ricordato come nel 1999 produsse il celebre documentario “Storm over Asia” (Tempesta sull’Asia) proponendo uno sforzo di cooperazione con Putin contro i giochi di guerra britannici in tutta la regione eurasiatica, in particolare contro Russia e Cina, nello stesso momento in cui Putin, appena divenuto Presidente, stava lanciando una risposta armata ai ribelli ceceni che più tardi si sarebbero trasformati in Al-Qaeda e ISIS.

LaRouche ha sottolineato che i prossimi mesi saranno carichi di ulteriori rischi di guerra, a causa del deludente comportamento del Presidente americano Barack Obama e dei Capi di Stato occidentali, che non comprendono come le loro infantili provocazioni belliche contro la Russia potrebbero portare davvero a uno scontro strategico con Mosca, nel quale Putin è certo di vincere, ma al prezzo di uno sterminio.

In guerra, prosegue LaRouche, la vittoria non è riservata a coloro che hanno schemi di sconfitta del nemico. La vittoria è riservata a quegli strateghi che hanno qualità uniche di pensiero creativo. La creatività, sottolinea LaRouche, sta nello sviluppo del potenziale della mente umana. Non si tratta di un processo individualista, ma si esprime nel sistema educativo che prepara l’individuo creativo a giungere a quelle scoperte scientifiche e creazioni artistiche che fanno avanzare il genere umano.

Il problema identificato da LaRouche è la degenerazione della cultura e dei sistemi educativi nella regione transatlantica: siamo diventati incapaci di produrre candidati presidenziali (se vogliamo riferirci al caso americano) che soddisfino i minimi requisiti di civiltà richiesti dal compito istituzionale. Come dimostrano i “progressi’ di Hillary Clinton in particolare, il sistema è ormai strutturato per produrre l’incompetenza. Il candidato repubblicano ne è una prova ulteriore.