Il Presidente russo Vladimir Putin ha lanciato il suo “Asia Pivot”, che non solo allinea maggiormente la Russia all’iniziativa cinese One Belt One Road, ma coinvolge anche altre nazioni asiatiche in una svolta paradigmatica di grande importanza strategica.

Nell’arco di appena due settimane, Putin ha incontrato il Primo ministro giapponese Shinzō Abe, aprendo una cooperazione bilaterale di grande portata potenziale, che ha già cambiato il volto dell’Asia nord-occidentale, ed ha ospitato tutti i capi di stato e di governo delle dieci nazioni dell’ASEAN (Brunei, Cambogia, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar, Filippine, Singapore, Thailandia, Vietnam) a Soci, dove sono stati conclusi significativi accordi politici ed economici.

Il vertice Putin-Abe del 6 maggio era particolarmente significativo alla luce del fatto che il Presidente USA Barack Obama ha esercitato personalmente pressioni sul premier giapponese perché annullasse la visita, come parte delle persistenti ostilità verso la Russia da parte americana. Ma Abe si è rifiutato e come risultato i rapporti russo-giapponesi hanno raggiunto un nuovo livello. A seguito del vertice, il governo russo ha offerto agli investitori giapponesi una corsia preferenziale in una serie di progetti di sviluppo su larga scala nel Lontano Oriente russo. Questo tema verrà ripreso in settembre, quando Abe parteciperà al prossimo Forum Est Asiatico a Vladivostock.

Inoltre, fonti russe e giapponesi hanno confermato che, dopo l’incontro Putin-Abe, i due paesi hanno riavviato colloqui diplomatici per risolvere la disputa sulle quattro isole settentrionali.

Il vertice Russia-ASEAN il 19-20 maggio a Soci è stato un grande successo da ogni punto di vista. Il titolo dell’incontro, “Verso un partenariato strategico in nome del Bene Comune”, è un chiaro riferimento critico alla geopolitica. Esso ha generato accordi per miliardi di dollari e numerose discussioni su come creare una cornice per l’aumento degli scambi tra l’Unione Eurasiatica e l’ASEAN.

Anche il Presidente dell’Asian Infrastructure Development Bank (AIIB-BAII) ha partecipato e ha incontrato Putin a Soci. La Russia ha presentato sedici progetti per ottenere i finanziamenti dalla nuova banca cinese.

Mentre questa dinamica prende l’abbrivio, Barack Obama ha annunciato la fine dell’embargo sugli armamenti che era in vigore dalla guerra in Vietnam, una mossa che mira ad allettare Hanoi nel malcelato tentativo di impedirle di proseguire nelle aperture a Mosca e Pechino.

Allo stesso tempo, l’apertura del governo di Abe a Mosca indica che il Giappone non è più disposto a svolgere il ruolo della pedina nel gioco geopolitico. Un’altra indicazione è che è stato appena nominato un nuovo ambasciatore giapponese a Pechino, un noto specialista di affari cinesi e sostenitore della cooperazione tra i due paesi, dall’economia alla sicurezza.

Mentre si appresta a visitare il Giappone il 27 maggio, Obama ha concesso un’intervista alla televisione giapponese dichiarando di comprendere i motivi per cui il Presidente Truman fece sganciare la bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki. Una dichiarazione che certo non contribuirà a migliorare i rapporti.