Il primo vertice Russia-Africa tenutosi il 23-24 ottobre a Soci ha visto partecipare quaranta capi di stato e di governo per discutere l’intensificazione della cooperazione a tutti i livelli. La manifestazione mette in risalto l’importanza che Mosca attribuisce allo sviluppo degli scambi commerciali ma anche dei legami scientifici e culturali col continente che promette di diventare un nuovo centro di crescita economica.
Il vertice è stato presieduto congiuntamente dal Presidente russo Vladimir Putin e dal Presidente egiziano Al Sisi. L’Egitto è da anni un partner privilegiato della Russia. Nella Zona Economica del Canale di Suez è quasi stata completata una nuova zona industriale russa.
Nel proprio discorso di apertura, Putin ha fatto notare che l’interscambio Russia-Africa è più che raddoppiato negli ultimi cinque anni e supera i 20 miliardi. Ma è ancora troppo poco, ha rimarcato, auspicandosi che raddoppi nei prossimi quattro-cinque anni. Per coloro che sostengono che la Russia esporti solo armi, Putin ha fatto notare che oggi la Russia è “tra i primi dieci fornitori di cibo al mercato africano”. Le esportazioni di armi ammontano a 15 miliardi di dollari, ma i prodotti agricoli si avvicinano ai 25 miliardi. Un aspetto chiave delle discussioni è stato lo sviluppo delle risorse energetiche del continente per uso proprio.
Gli altri temi discussi vanno dall’edilizia abitativa alla sanità, dall’indipendenza economica e tecnologica ai progetti comuni di infrastrutture di trasporto. Si è privilegiato il rapporto tra Unione Economica Eurasiatica e Africa. Un’altra area cruciale di partenariato riguarda le questioni di sicurezza. Mosca è pronta a usare l’esperienza acquisita nella lotta al terrorismo internazionale per contribuire a neutralizzare Boko Haram.
Alla fine del vertice, secondo il consigliere presidenziale russo Anton Kobyakov, sono stati firmati oltre 500 accordi, MoU e contratti per un valore totale di almeno dodici miliardi di dollari.
Alla vigila del vertice, Putin ha annunciato che il governo russo avrebbe cancellato oltre 20 miliardi di dollari di debito accumulato dai Paesi africani durante l’era sovietica. “Non è solo un gesto di generosità, ma anche una manifestazione di pragmatismo”, ha affermato, data l’incapacità di molti Paesi di pagare gli interessi sui prestiti.