La terza settimana di contrattazioni sui mercati azionari di giugno si è conclusa con uno spettacolare calo del 37% delle azioni di Siemens Gamesa. L’azienda, nata dalla fusione dell’ex divisione eolica di Siemens Energy e della spagnola Gamesa, registrava perdite già da tempo, il che ha indotto Siemens Energy a riprenderne il controllo all’inizio di giugno, ma ciò non ha convinto gli azionisti. Inoltre, la notizia che la spagnola Iberdrola ha sospeso l’acquisto di undici turbine 5.X da Siemens Gamesa, a causa di problemi tecnici, ha scatenato una valanga di speculazioni sulla necessità di richiamare tutte le turbine 5.X già vendute. Anche altri tipi di turbine hanno mostrato carenze tecniche.
Mentre Siemens Energy ha parlato di una spesa di circa 1 miliardo di euro per le riparazioni, le stime di Bloomberg, Reuters e UBS sono molto più alte, con UBS che ha addirittura ipotizzato una somma di 5 miliardi. E questa potrebbe non essere la cifra finale…
Dato che la parte tedesca di Siemens Gamesa è leader del mercato mondiale delle turbine eoliche in mare e la parte spagnola è leader delle turbine eoliche su terra, questa crisi non va presa alla leggera. La Reuters ha lasciato intendere che fino al 30% delle 29.000 turbine costruite negli impianti eolici, per una capacità totale di 132 gigawatt a livello globale, potrebbe essere in attesa di riparazione o sostituzione. Per le turbine in mare, in particolare, si tratta di un compito impegnativo, in quanto è possibile che debbano essere trasportate a terra a bordo di un’enorme nave per essere riparate.
La causa dei problemi delle turbine non è stata resa pubblica. Ma Christoph Zipf, portavoce dell’associazione industriale WindEurope, ipotizza che nil problema sia dato dalla spinta a realizzare turbine sempre più grandi, a costi sempre più bassi, per essere competitivi con i combustibili fossili. Vent’anni fa, ha dichiarato Zipf alla CNBC, la tipica turbina eolica era da 1 megawatt, mentre oggi vengono collaudate turbine da 15 MW, il che comporta sfide significative per i componenti.
Per evitare i costosi programmi di prova, le nuove turbine come la 5.X potrebbero essere state collaudate solo al computer, sottovalutando la realtà delle super-turbine. Altri produttori di tecnologia per l’energia eolica, come Nordex e Vestas, non hanno segnalato problemi come quelli di Siemens, ma i guai di quest’ultima non sono di buon auspicio a livello globale. Il timore che l’intera era delle super-turbine possa rivelarsi un costoso vicolo cieco tecnologico si è ormai impadronito del mercato.
Soprattutto quando il governo si vanta che le “tecnologie sostenibili” siano il futuro, il caso Siemens Gamesa sarà sicuramente il preludio di un gigantesco disastro, se l’energia eolica non sarà in grado di garantire nemmeno le poche percentuali di produzione di elettricità nazionale che fornisce attualmente.