Come vanno d’accordo un aumento dell’occupazione e un aumento dei debiti delle famiglie? Due possibilità: o i nuovi posti di lavoro non offrono reddito, o i dati dell’occupazione sono fasulli. Un esame delle statistiche pubblicate il 6 agosto dal ministero del Lavoro USA convalida la seconda ipotesi.
Secondo i dati ufficiali, in luglio l’occupazione in America è cresciuta di 943.000 unità, corrispondente a un calo della disoccupazione del 5,4%. Mentre questo quasi-milione di nuovi posti di lavoro veniva sbandierato dal governo, leggendo le note si capiva che esso era interamente frutto di “correzioni stagionali”. Le cifre non corrette mostrano un calo dell’occupazione totale non agricola di 133 mila unità, più o meno ciò che accade da giugno a luglio da dieci anni (i lavori estivi per i giovani appartengono al passato). Esaminando ancora, vediamo che l’occupazione totale rimane a ben 6,5 milioni sotto il picco dell’agosto 2019. Vediamo anche che la forza lavoro americana è dimagrita di 2,1 milioni di membri in due anni e il tasso di occupazione è sceso del 2,4% nello stesso periodo. La cosa non sorprende, dato che dal luglio 2019 il numero di americani usciti dalla forza lavoro è aumentato di ben 4,37 milioni.
Tutto ciò fa da sfondo al fatto che il debito delle famiglie è aumentato di 313 miliardi di dollari nel secondo trimestre dell’anno, l’aumento maggiore dal 2007. Il debito totale è ora di 15 mila miliardi, superando quello delle imprese. Nei sei trimestri dalla fine del 2019 è aumentato del 6% e del 2,1% nel solo secondo trimestre 2021, secondo la Fed di New York.
Il fattore principale nel peggioramento del debito sono i 282 miliardi (+3%) di mutui e ipoteche nel secondo trimestre. Il settore stagnava dal 2008 e non aveva superato i 9,5 mila miliardi, ma ora è balzato a 10,44 mila miliardi a causa dell’esplosione dei prezzi delle nuove abitazioni e successivamente anche delle vecchie.
Un’ondata di sfratti e pignoramenti è inevitabile. Per evitarlo, il modello è la legge per la Protezione dei Proprietari di Casa e delle Banche proposta da Lyndon LaRouche nell’agosto 2007, nel mezzo dell’ondata nazionale di pignoramenti di quell’anno. Essa unisce la riforma bancaria Glass-Steagall (separazione bancaria) ad una sospensione dei pignoramenti e “rate mensili sostenibili”. Essa fu proposta come “il solo mezzo… per impedire milioni di pignoramenti e sfratti… e per lanciare un più ampio processo di ristrutturazione fallimentare del sistema finanziario USA e globale basato sul dollaro”.