Domenica 6 agosto, nel 78° anniversario del barbaro bombardamento di Hiroshima, si sono svolte decine di manifestazioni di “Umanità per la pace” in Europa, in Iberoamerica e negli Stati Uniti, guidate da una manifestazione di punta di fronte alle Nazioni Unite a New York, per chiedere la pace e una nuova architettura di sicurezza internazionale che salvaguardi gli interessi di tutte le nazioni, grandi e piccole.
Alla manifestazione di fronte all’ONU hanno preso la parola circa venti relatori provenienti da numerosi Paesi e di diverse appartenenze politiche, tutti impegnati nella causa comune di fermare il pericolo imminente di una guerra termonucleare e di costruire un movimento crescente per costruire una pace duratura e giusta. La manifestazione era co-moderata da Anastasia Battle dello Schiller Institute e da Irene Mavrakakis di Liberty Speaks.
Il pericolo di guerra nucleare aumenta di giorno in giorno, nella misura in cui la fazione “sconfiggere la Russia” a Londra e a Washington usa l’Ucraina per colpire il suolo russo. Negli ultimi giorni i collegamenti tra la Crimea e il resto della Russia sono stati colpiti con armi di precisione fornite da Paesi della NATO. Negli USA e nel Regno Unito si discute dell’uso dell’arma nucleare “tattica”. Mosca ha più volte fatto capire che non userà le armi nucleari a meno che sia minacciata l’integrità della nazione, ma l’escalation della guerra potrebbe mettere Putin con le spalle al muro, in una posizione analoga in cui si trovò Krusciov nel 1961, ma senza un interlocutore alla Casa Bianca.
Proprio questa analogia con Krusciov è stata oggetto dell’intervento di Robert F. Kennedy, nipote di John F. Kennedy, alla manifestazione di Humanity for Peace (vedi sotto). Sono intervenuti alla manifestazione altri due candidati presidenziali, Aaron Day (repubblicano) e Mike ter Maat (libertario) – nonché Diane Sare, candidata indipendente del movimento di LaRouche al Senato degli Stati Uniti a New York, l’ex presidente della Guyana, Donald Ramotar; il candidato presidenziale haitiano Jude Elie; e numerosi attivisti di spicco contro la guerra, tra cui Scott Ritter e Jose Vega del movimento di LaRouche.
Il messaggio centrale dell’evento è stato lanciato dalla fondatrice dello Schiller Institute Helga Zepp-LaRouche, iniziatrice e forza trainante del progetto Humanity for Peace. La signora LaRouche ha invitato i cittadini del mondo a svegliarsi di fronte al pericolo della guerra nucleare. “Delle oltre 12.000 armi nucleari esistenti oggi, ognuna delle quali è fino a mille volte più distruttiva delle bombe sganciate su Hiroshima e su Nagasaki, 3.800 sono immediatamente utilizzabili e quasi 2.000 sono in stato di ‘lancio su allarme'”, ha ricordato.
“Se si arriverà alla guerra nucleare, poiché oggi ci sono dei politici che pensano sconsideratamente all’uso di queste armi, non rimarrà nemmeno uno storico a chiedersi come si sia potuti arrivare a questa incomprensibile catastrofe. […] Chiediamo l’immediata distruzione controllata di tutte le armi nucleari. Ma ancora più profondamente, chiediamo la creazione di una nuova architettura globale di sicurezza e di sviluppo, che tenga conto degli interessi di sicurezza di tutte le nazioni del mondo, grandi e piccole. Questa architettura deve superare una volta per tutte la formazione di blocchi geopolitici e mettere al primo posto l’interesse di tutta l’umanità. Il presupposto per questo è un nuovo e giusto ordine economico mondiale, che consenta a ogni nazione e a ogni essere umano di sviluppare pienamente le proprie innate potenzialità”.
“Uniamo i movimenti per la pace di tutto il mondo con le nazioni del Sud globale, per la realizzazione di un nuovo paradigma nella storia della specie umana! Lo sviluppo è il nuovo nome della pace!”.
Ecco il video della manifestazione:

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