In luglio e agosto 2018 la compagnia lirica svedese “Operafabriken”, guidata dalla soprano Leena Malkki-Guignard (nella foto nel ruolo di Norma), ha messo in scena una rappresentazione unica della Norma di Vincenzo Bellini nel La verdiano (La=432 Hz, ovvero l’accordatura scientifica che Verdi invocò nel 1884 per “tutto il mondo musicale”). Il direttore d’orchestra era Jochen Heiberstshausen. Primo violino dell’orchestra era Gian Marco Sanna, che col suo progetto Geminiani si è specializzato in esecuzioni nel La verdiano.

La Norma è andata in scena due volte al Teatro Ystad in Svezia, due volte al Teatro Helsingör in Danimarca e una volta a Malmö (Svezia). La protagonista, Malkki-Guignard, Heiberthausen e Sanna si sono conosciuti grazie alla campagna dello Schiller Institute per il ritorno al La verdiano, iniziata nell’aprile del 1988 con una conferenza internazionale alla Casa Verdi a Milano, in cui Liliana Gorini, presidente di MoviSol, presentò per la prima volta la famosa lettera di Giuseppe Verdi del 1884 e Piero Cappuccilli diede due esempi dal Trovatore e dall’Ernani di Verdi nelle due accordature, quella alta odierna (La= 444 Hz, ma arriva fino a La=448 Hz in alcuni teatri lirici come Berlino e Firenze) e quella verdiana (La=432 Hz) per far sentire la differenza di colore tra le due, dimostrando, come scrisse Verdi, che l’esecuzione con La=432 “dà qualche cosa di più nobile, di più pieno e maestoso che non potrebbero dare gli strilli di un corista troppo acuto”.

Il direttore d’orchestra tedesco Jochen Heibertshausen, che ha diretto anche l’orchestra dello Schiller Institute alla recente conferenza internazionale dello Schiller a Bad Soden, in Germania, è uno specialista del metodo di direzione d’orchestra di Wilhelm Furtwängler, di cui ha studiato gli scritti e le esecuzioni.