È della scorsa settimana l’annuncio che la terza stazione spaziale che la Cina si accinge a porre in orbita (nella sua completezza nel 2022) sarà aperta ai Paesi interessati a condurre esperimenti, di comune accordo con l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari dello Spazio Extra-Atmosferico (in acronimo inglese UNOOSA).

SpacePolicyOnline.com, nella persona di Marcia Smith, annuncia ora la pubblicazione da parte della Cina di un manuale d’uso degli strumenti che saranno a bordo della stazione spaziale: strumentazione per analisi di campioni medici, per studi di biotecnologia, per esperimenti di combustione, di fisica dei fluidi, di fisica delle fasi binarie, di scienze dei materiali ad alte temperature, di scienze dei materiali in assenza di contenitori.

I due moduli destinati ad attività di laboratorio (forse chiamati Wentian e Mengtian) conterranno anche scatole a guanti per la telemanipolazione di campioni, una teca a microgravità e una a gravità variabile, e dispositivi per collocare carichi all’esterno della stazione, in modo da esporli all’ambiente extraterrestre. L’ente cinese per l’esplorazione umana dello spazio (in acronimo inglese CMSA) sosterrà le spese di lancio e di mantenimento della stazione, e attende proposte di collaborazione entro il 31 agosto da parte di governi, università o altri istituti.

Benché la stazione spaziale sia poca cosa, in termini di massa, rispetto alla stazione spaziale internazionale (ISS, foto) – 60 Mg contro 200 Mg (tonnellate) -, essa è stata progettata per condurvi una notevole varietà di esperimenti e valutazioni scientifiche, con lo scopo dichiarato di coinvolgere le nazioni in via di sviluppo nell’esplorazione dello spazio extraterrestre.

Delle stazioni spaziali orbitanti v’è una storia, oramai: sette furono sovietiche o russe, dal 1971 al 2001; una americana, dal 1973 al 1974. Mentre ben undici lanci dello Shuttle furono visite alla stazione russa MIR, la NASA non può per legge americana cooperare con la Cina, a meno che certe condizioni siano verificate e le attività previste siano approvate in anticipo dal Congresso. Le restrizioni sono valide anche per l’Ufficio per la Politica Scientifica e Tecnologica e un recente disegno di legge le vorrebbe applicate anche al Consiglio Nazionale sullo Spazio della Casa Bianca.

Per approfondimenti

su Space Policy Online

su The Verge

Dalla Russia grande serietà sul ruolo dell’uomo nel cosmo (2011)