Quest’anno la conferenza sulla sicurezza di Monaco (MSC dal 14 al 16 febbraio) ha messo in mostra un importante scontro tra le vedute tradizionali della geopolitica, espresse in particolare dai rappresentanti statunitensi, e le vedute più positive delle relazioni internazionali basate sulla cooperazione. Il tema della conferenza – “Westlessness” (cioè assenza dell’Occidente) o erosione del sistema transatlantico comunemente chiamato Occidente, spiccava sull’invito ufficiale della conferenza, presentata dal suo presidente Wolfgang Ischinger in una conferenza stampa il 10 febbraio.
“C’è un duplice fenomeno: il primo è che l’Occidente è meno occidentale e il secondo è che lo è il mondo nel suo insieme. Che significa ciò per la Germania, l’Europa e le relazioni globali, specialmente per la nostra politica di sicurezza?” si è chiesto Ischinger. Per di più, ha detto, sembriamo aver perso una comune comprensione persino di ciò che significa far parte dell’Occidente. Benché sia forse la sfida strategica più importante per i partner transatlantici, sembra incerto se l’Occidente possa approntare una strategia comune per una nuova era di competizione tra grandi potenze”.
Tuttavia, invece di discutere seriamente una strategia, a Monaco autorevoli rappresentanti occidentali hanno scelto di continuare ad accusare Russia e Cina dei maggiori problemi del mondo. Il Segretario di Stato americano Pompeo se l’è presa specialmente con la Cina e lo stesso ha fatto il Segretario alla Difesa Mike Esper; Pompeo non ha nemmeno temuto il ridicolo affermando che l’Occidente sta vincendo la partita contro la Cina. Nessuno dei due ha menzionato l’intenzione espressa da Trump di voler migliorare i rapporti con Mosca e Pechino.
Vari leader europei hanno indugiato sulla grande illusione che un’auspicata “europeizzazione” della politica estera e di difesa trasformerebbe l’Europa in un global player all’altezza di Stati Uniti, Russia e Cina. Il Presidente francese Emmanuel Macron ha nuovamente perorato la causa di una politica europea “indipendente” che la Francia, quale unica potenza nucleare rimasta nell’UE, dominerebbe. Il Presidente tedesco Steinmeier ha colto l’occasione per criticare la “dinamica distruttiva nella politica globale” proveniente da Mosca e da Pechino, ma anche da Washington “sotto l’attuale governo”.
Il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha usato toni diversi, notando che il concetto di “Westlessness” rivela il bisogno di trascendere le divisioni Est-Ovest e Nord-Sud e di “vedere la comunità internazionale come una famiglia globale”. Wang ha chiaramente affermato che la Cina non adotterà un modello occidentale, ma seguirà il proprio di sviluppo pacifico in cooperazione con tutti gli altri Paesi. Egli ha anche voluto ringraziare la comunità internazionale per il sostegno ricevuto nella lotta contro il Covid-19.
Il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, pur accusando la NATO di promuovere un “imbarbarimento delle relazioni internazionali” ha reiterato la recente proposta costruttiva di Putin di un vertice tra i cinque leader membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
I rapporti tra Stati Uniti, Russia e Cina devono indubbiamente essere al centro di ogni deliberazione su come migliorare la situazione globale; e la proposta migliore è quella fatta da Helga Zepp-LaRouche (foto) per un vertice delle tre potenze.