Poggiandosi su un’analisi della personalità di Obama e del suo comportamento in qualità di Presidente degli Stati Uniti d’America, Lyndon LaRouche ne chiese la rimozione sin dalla primavera del 2009, inizialmente tramite la lunga procedura dell’impeachment, più tardi ricorrendo al XXV emendamento costituzionale. L’idea comincia a circolare sui media nazionali americani.

“Barack Obama ha perso la voce, o ha perso il senno?” (vedi) è il titolo di un articolo di Mark Whittington comparso examiner.com. L’autore si rifà a un secondo articolo per il Washington Post di Richard Cohen (vedi), un “liberale indispettito” che si è chiesto se Obama abbia “perso la sua voce”, poiché “la sua eloquenza è stata sostituita dalla petulanza e ha perso il potere della persuasione” e che “il suo problema è che spesso non ha molto da dire”.

Cohen si è così espresso una settimana dopo che un’altra ‘sostenitrice’ di Obama presso il medesimo Washington Post, Dana Milibank, descrisse Obama come il “Presidente Oh-bummer” (vedi). Quando Obama e il Presidente francese Hollande si sono incontrati dopo gli attentati di Parigi, Milibank scrisse, Hollande ha chiesto di distruggere l’ISIS e di lavorare a tal fine con i russi e con il governo siriano, mentre Oh-bummer Obama ha tergiversato e argomentato su come sconfiggere l’ISIS sarebbe stato un processo lungo e difficile, e che che Assad sarebbe stato il primo a dover andarsene.

NotAssadObamaGoFirst

Whittington cita anche un altro articolo del Washington Times a firma Charles Hurt. Entrambi puntano il dito sugli “schemi oratori interrotti e disconessi durante il vertice di Parigi sul clima”, che indicano che non soltanto ha perso la voce, ma anche il senno.

L’articolo di Hurt è intitolato: “Il Presidente ha perso la capacità di adempiere ai poteri e doveri del proprio incarico?” (vedi) L’autore nota che nella conferenza per la stampa a Parigi, in assenza dello schermo televisivo suggeritore (teleprompter),

“è stato impossibile contare il numero di volte in cui s’è interrotto, riuscendo a riempiere il silenzio solo con una marea di uh-um-ahh”

contati in almeno 330 momenti.

Hurt conclude,

“Qualcuno allerti il Senato pro tempore. Qualcuno chiami il Presidente della Camera. Rispolveriamo il 25mo emendamento”.

“Mancando l’impeachment, forse il Vicepresidente Biden può riunire il gabinetto esecutivo, invocare il 25mo emendamento e dichiarare il Presidente Obama mentalmente incapace di assolvere il resto del suo mandato”.

Nessuno dei giornalisti citati ha fatto riferimento al pericolo che Obama prema il bottone della bomba nucleare: si sono tutti limitati a sottolineare le sue menzogne e la sua incoerenza. Ma l’attacco diretto della deputata Tulsi Gabbard, di cui vi abbiamo riferito, ha comunque fatto il giro di alcune testate, in America.

Click here to display content from www.c-span.org