I ministri degli Esteri dell’UE, riuniti a Bruxelles il 24 luglio, hanno approvato un nuovo catalogo di sanzioni contro la Russia. L’ambasciatore russo all’UE Vladimir Cižov ha ammonito più volte che le nuove misure dell’UE si ritorceranno contro l’Occidente. Gli esperti più competenti in Occidente sono dello stesso parere.

Commentando i dati commerciali, Larry Elliott fa notare sul Guardian quanto siano dipendenti le economie dell’UE dall’export in Russia. Nel 2013 il commercio con la Russia è stato di 66 miliardi di Euro per la Germania, 37 miliardi per l’Olanda, 30 miliardi per l’Italia, 27,6 miliardi per la Polonia, 18 miliardi per la Francia e 12,6 miliardi per il Regno Unito. Prima delle sanzioni, la Camera di Commercio tedesca aveva già proiettato un 10% di calo del commercio con la Russia ed una perdita di 4 miliardi per il 2014.

Le nuove sanzioni “proibiscono a qualsiasi soggetto UE di investire nel debito sovrano, equity o altri strumenti finanziari con una maturità superiore a 90 giorni emessi da istituti finanziari di proprietà dello stato russo una volta che entreranno in vigore le misure restrittive ovunque nel mondo” sentenzia la bozza del documento UE. È chiaro il tentativo di tagliare fuori la Russia dai mercati del debito pubblico, e di bloccare gli accordi a lungo termine, in particolare perché la Sberbank, principale partner delle banche tedesche nel concedere prestiti a piccole e medie imprese della Bundesrepublik, è sull’elenco delle sanzioni.

Informata del nuovo catalogo di ulteriori sanzioni, l’Associazione Tedesca delle Piccole e Medie Imprese ha espresso la sua netta opposizione. Il presidente dell’associazione, Mario Ohoven, ha dichiarato al quotidiano economico Handelsblatt che “chiunque esiga sanzioni contro la Russia mette a rischio 300.000 posti di lavoro in Germania, in ultima istanza”. La Russia, invece, può sostituire l’Europa con la Cina, ha aggiunto.

Come aveva già fatto il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, Ohoven ha denunciato l'”ipocrisia” del governo britannico che chiede un atteggiamento più duro contro Mosca, ma non ha annullato neanche uno dei suoi 250 accordi militari con la Russia. I francesi sono riusciti ad ottenere l’esenzione delle navi portaelicotteri Mistral dall’elenco delle sanzioni, ma a quanto pare l’Italia ha ceduto alle pressioni britanniche sospendendo la cooperazione con la Russia nella costruzione del sottomarino S-1000, anche se ricorrendo a motivazioni burocratiche.