Il referendum tenuto dall’SPD tra i suoi 460.000 iscritti al partito ha assegnato un maggioranza del 66% a favore della nuova Grande Coalizione con CDU-CSU. Il dato sembrerà imponente, ma non è stata ancora data risposta alla domanda: come intende il partito rafforzare il proprio profilo rispetto al partner di coalizione e come il suo comportamento in questa nuova coalizione sarà diverso dalla coalizione precedente?

Naturalmente potremmo fornire dei buoni consigli (che valgono anche per il PD in Italia). Prima di tutto, l’SPD dovrebbe opporsi alla prosecuzione della politica di austerità è pareggio di bilancio (nota come zero nero), promuovere i cambiamenti necessari per mettere a disposizione miliardi di Euro per investimenti urgenti nelle infrastrutture pubbliche (energia, risorse idriche, trasporti, scuole, ospedali e via dicendo), porre fine alle privatizzazioni e agli interessi accumulati sul debito pubblico dei Paesi dell’UE, in particolare della Grecia. Al contempo, l’SPD dovrebbe riesumare l’Ostpolitik che la caratterizzava anni fa, ovvero una politica di solida cooperazione con la Russia, che includa la fine delle sanzioni dell’UE contro i russi. Infine, l’SPD dovrebbe aderire alla dinamica economica e politica della Nuova Via della Seta, invece della geopolitica dell’UE attuale.

Se l’SPD svilupperà questo profilo, avrà una possibilità di ribaltare il continuo declino di un partito che ha ottenuto solo il 21,5% alle elezioni nazionali del settembre 2017 e, da allora, ha continuato a scendere nei sondaggi arrivando al 15-16% alla fine di febbraio. In questo contesto si parla di un “fattore Corbyn”, il che significa che l’SPD potrebbe seguire l’esempio del presidente del Partito Laburista inglese Jeremy Corbyn, il quale ha rinnovato il partito ponendo fine alla posizione neo liberista e geopolitica di Tony Blair e reclutando 300.000 nuovi iscritti nel giro di un anno. Kevin Kühnert, presidente dei Giovani Socialisti dell’SPD, che guidava l’opposizione a un’altra grande coalizione, è un fan di Corbyn, e cerca di replicarne la strategia con una campagna di tesseramento che ha già fruttato 25.000 nuovi iscritti dall’inizio dell’anno.

Nel frattempo la Germania continuerà a essere governata dalla Cancelliera Angela Merkel, come negli ultimi 12 anni, e il programma di governo approvato dai leader dell’SPD non indica cambiamenti sostanziali di politica. Visto che all’SPD sono stati affidati due ministeri importanti, Esteri e Finanze, il partito avrebbe l’opportunità di adottare dei cambiamenti, anche se questo implicherà lo scontrarsi con la Merkel…