Il settimanale nazionale cinese in lingua inglese, la Beijing Review, ha dato grande rilievo alla conferenza dello Schiller Institute del 9 aprile scorso con un articolo dal titolo “Appello internazionale per una nuova architettura di sicurezza per far fronte alle questioni globali”. L’articolo online è datato 18 aprile, ed è stato pubblicato anche nell’edizione stampata col titolo “Il nostro destino: comune, o nessuno”.

L’articolo cita diversi commenti di Helga Zepp-LaRouche (foto), Sam Pitroda, l’ambasciatore russo a Washington Anatoly Antonov, Justin Yifu Lin e Jay Naidoo, identificando chiaramente tutti i relatori.
Sottolinea che “nonostante le differenze su questioni particolari, tutti i relatori hanno concordato che solo un’architettura internazionale di sicurezza e sviluppo totalmente diversa da quella esistente può rendere tangibile il processo necessario”.

Include l’osservazione di Helga Zepp-LaRouche che, “La proposta della Cina per un coordinamento tra l’Iniziativa Belt and Road, il programma americano Build Back Better World e il programma dell’UE Global Gateway potrebbe diventare la base di tale architettura di sicurezza globale. L’Ucraina, invece di fungere da carne da cannonevper uno scontro geopolitico, può essere il ponte tra l’Europa e le nazioni eurasiatiche.
“Tuttavia anche un mondo multipolare implica ancora il pericolo di uno scontro geopolitico. Abbiamo bisogno di un cambiamento drammatico e improvviso nel modo di organizzare i nostri affari. Deve iniziare con un’onesta, esplicita consapevolezza del fatto che se ci atterremo alla politica attuale rischiamo un conflitto, in cui non ci sarebbe nessun vincitore”, ha concluso.

Ecco di seguito l’articolo in inglese:

http://www.bjreview.com/World/202204/t20220418_800282381.html