Nel suo intervento alla conferenza internazionale dello Schiller Institute il 5 settembre, il col. Richard Black (foto), ex capo della Divisione Penale del Pentagono, ha fornito un preoccupante quadro del potenziale eversivo in ambienti della Difesa USA. Tra gli ex alti ufficiali che ne fanno parte, ha citato l’ex ministro della Difesa di Trump, James Mattis e l’ex segretario di Stato di Bush, Colin Powell.
Il col. Black, che ora fa parte del Senato dello stato della Virginia, non è un complottista. La sua opposizione alle guerre per il cambiamento di regime gli ha guadagnato grande stima in molti ambienti.
Black ha citato un articolo pubblicato nel “morning briefing” di Foreign Policy il 4 giugno, intitolato “Generali denunciano il piano di Trump per reprimere la protesta”. Tra coloro citati nell’articolo era il gen. Mattis, che si è unito al coro di critiche contro Trump per aver affermato pubblicamente di voler invocare l’Insurrection Act contro le proteste violente che imperversavano negli Stati Uniti. Trump ne avrebbe diritto, ma tali critiche sollevano “dubbi che si possa far affidamento sui comandi militari per obbedire agli ordini legittimi del Presidente. Non è più chiaro se l’establishment di difesa oggi funzioni in modo sicuro e responsabile”, ha detto Black.
L’ex militare e ora senatore della Virginia ha anche citato articoli apparsi in Defense One, tra cui una lettera aperta diretta al gen. Milley, capo degli Stati Maggiori riuniti, da parte di due colonnelli, John Nagl e Paul Yingling, che affermava: “Se Donald Trump si rifiutasse di abbandonare la carica alla scadenza del suo mandato costituzionale, le forze armate degli Stati Uniti devono destituirlo con la forza e lei deve impartire quell’ordine”. Black ha commentato: “Non ci sarebbe bisogno di affermare che è inammissibile che degli ufficiali in congedo chiedano un colpo di stato per rovesciare il governo degli Stati Uniti. E siccome il Presidente Trump non ha mai accennato a non voler seguire l’iter costituzionale per la successione dei poteri, è ancora più preoccupante che il loro appello all’insurrezione militare si basi su congetture fantasiose riguardo a ciò che il Presidente possa o non possa fare in vari scenari”.
Il 18 agosto è apparso un altro articolo, intitolato “Sei scenari per l’intervento militare dopo il 20 gennaio”, la data dell’inaugurazione del nuovo Presidente. L’autore Thomas Crosbie ha scritto. “I colpi di stato … sono cose antipatiche, e discuterli nel contesto americano è doppiamente spiacevole. Tuttavia, affrontare questi scenari potrebbe aiutarci a capire la vera dinamica generale in cui gli alti ufficiali saranno costretti a navigare nei prossimi mesi”. Secondo il col. Black, il fatto che questi articoli siano apparsi su Defense One “suggerisce che altri stiano operando in concerto per minare l’autorità del Presidente come comandante in capo delle forze armate”.
L’intervento integrale del col. Black è accessibile su

https://larouchepac.com/20200907/former-jag-officer-richard-black-warns-potential-military-coup?fbclid=IwAR1D0IFKAYZHe_yorBxABm3Dpxu9Ulv1vlTlVJ2cpiCXlDWShixfbPjP9sA#.X1bkf9hJepU.facebook