Pubblichiamo un intervento di Helga Zepp-LaRouche inerente alla campagna dello Schiller Institute, da lei fondato e presieduto, dal titolo esortativo “Pensiamo come Beethoven”, per indicare una via e una modalità di pensiero per uscire dalla crisi globale. “È attraverso la bellezza che si perviene alla libertà”, scrisse Friedrich Schiller; “Le bellezza è verità, verità bellezza; questo è tutto | che conosci sulla terra e che hai bisogno di conoscere”, scrisse John Keats. Non si potrebbe dire con maggior decisione.

Abbasso la bruttezza!
Pensiamo come Beethoven

di Helga Zepp-LaRouche

L’8 febbraio 2020, nel presentare Helga Zepp-LaRouche al pubblico di New York, Dennis Speed ha ricordato che l’esortazione dell’umanità a provare a pensare come Beethoven per sperare in un cambiamento efficace è radicata nel lavoro in campo musicale, che è forse meno noto, di Lyndon LaRouche, economista e più volte candidato presidenziale americano. Speed ha parlato di una discussione del 2015 tra LaRouche e collaboratori, rielaborata in questo articolo dal titolo “Che cos’è la musica, in fondo? Il principio della musica è l’amore”.

L’essenza della musica è l’amore. La musica è amore. Il principio della musica è amore [agapico], amore dell’umanità per l’umanità. O per ciò che potrebbe essere. Tutti vogliamo fare qualcosa di bello, nei termini di ciò che ci dice la natura dell’umanità. E se il risultato non è bello, non lo accettiamo. Non vogliamo cose brutte! Tuttavia la caratteristica del XX secolo è stata la brutta musica. Sin dai suoi inizi del secolo è stata musica brutta, diventando sempre più brutta col passare del tempo. Sul tutte le strade, anche nel parlato. Anche nella scrittura. Perfino negli odori.
Questo è il problema. L’umanità tende a criteri erronei di verità. Il problema comincia con la concezione animalesca dell’umanità; ma l’uomo non è un animale. Quando si comincia col dire che l’uomo è un animale, cominciano i problemi. L’unico vero modo di concepire la musica è di rifarsi all’amore, che è alla sua base. All’amore per l’umanità e alla consapevolezza di ciò che sono le sue potenzialità.
Nel nostro futuro è certo che tutti moriremo. Quale sentimento o passione corrisponde dunque all’umanità? Poiché ognuno di noi morirà, qual è il significato dell’umanità? È in un fatto? Non esattamente. È la creazione di una perfezionata capacità dell’umanità di purgare sé stessa dalla propria corruzione. Di portare l’umanità alla libertà, liberandola dalla corruzione. Tutti i tentativi pratici di puntellare o migliorare l’arte non possono sortire effetto poiché mancano di sincerità, non corrispondono al principio dell’arte.
Ecco la verità: lo trovate nel teatro, nelle esecuzioni musicali, in ogni spettacolo. La bellezza coincide con la creatività per sé e ne è la misura.

Helga Zepp-LaRouche ha così proseguito:

Parlerò del tema anticipato da Dennis, ma mi occorre situarlo in un contesto specifico. Negli ultimi giorni abbiamo assistito a eventi tumultuosi. Il tentativo di impeachment contro il Presidente americano Trump si è definitivamente sgonfiato, con il suo scagionamento e la sua esultante conferenza per la stampa seguita da un incontro pubblico. È necessario riflettere su questo ennesimo tentativo di golpe avviato dall’intelligence britannico, complice l’intelligence americano e i dirigenti dello stesso risalenti all’Amministrazione di Obama. Un extraterrestre potrebbe domandarsi “Quelli di sinistra non dovrebbero prendersela con la CIA? Con l’ambiente dell’intelligence? I liberali non dovrebbero manifestare contro questo tentativo di golpe contro una Presidente degli Stati Uniti legittimamente eletto?”
Sì, ma troviamo tutti che ciò non è accaduto. Né la cosiddetta sinistra – se ancora esiste – né i liberali di sinistra hanno detto una parola sul fatto, ben evidente e ampiamente documentato, che l’apparato di intelligence ha cercato di rovesciare il governo infrangendo la Costituzione, tanto da trasformare la repubblica americana in un sistema parlamentare di tipo britannico, come hanno paventato [il costituzionalista] Alan Dershowitz e altri. Perché tanto silenzio?
Nella mia presentazione su Beethoven e la cultura in generale mi occuperò di indagare su questo interrogativo. Alcuni saranno sorpresi di apprendere che questo comportamento omissivo della sinistra e dei liberali di sinistra a fronte dell’intero processo eversivo è il frutto di uno sforzo gigantesco – sì, gigantesco – di lavaggio del cervello, del quale molti sanno pochissimo.
Che c’entra questo con la celebrazione di Beethoven? Avremo un anno di concerti in tutto il mondo. Nella sola Germania sono previsti oltre mille concerti dedicati alla musica di Beethoven. Alla prima occasione per un giorno intero ho potuto godere di una programmazione specifica curata da emittenti televisive austriache, svizzere e tedesche. Si è trattato di un’occasione eccezionale, un lusso. Chiunque passi l’intera giornata ad ascoltare così tante composizioni – concerti per pianoforte, sinfonie, la Missa Solemnis, il Fidelio, ecc. – riscontra un effetto straordinario sulla propria persona. Una trasformazione della propria mente e delle proprie emozioni, come se fossero traghettate in un universo completamente differente.
Quel che mi è accaduto indica che la celebrazione di Beethoven rappresenta la perfetta occasione, l’occasione opportuna per le decisioni da prendere, di carattere politico e strategico, in questo periodo. Dobbiamo, infatti, superare l’orizzonte della geopolitica. Dobbiamo neutralizzare il pericolo di guerra che il mondo sta correndo, procedendo come dei sonnambuli come accadde con la prima guerra mondiale. Il mondo ha bisogno che Trump sia libero di attuare quanto prospettò nella campagna elettorale del 2016: migliorare i rapporti tra Stati Uniti, Russia e Cina. Dobbiamo affrontare convenientemente questi gravi pericoli.
La mia esperienza con l’ascolto di Beethoven mi ha suggerito che dovremmo cogliere l’occasione delle celebrazioni in tutto il mondo per l’anno di Beethoven per portare sempre più persone ad ascoltare Beethoven, a eseguire Beethoven in modo da sviluppare quella potenza emotiva che è l’essenza della grande musica classica, espressa da Beethoven più che da chiunque altro. È per me chiaro, da molto tempo, che potremo vincere la nostra battaglia politica soltanto se avremo combinato i nostri sforzi politici con un rinascimento culturale della musica classica.
Perché la cultura classica?
Le Lettere sull’Educazione Estetica dell’Uomo di Friedrich Schiller contengono la reazione del poeta al fallimento e alla degenerazione della Rivoluzione Francese, allorché quest’ultima degenerò nel terrore giacobino e venne meno la speranza che tutti i circoli repubblicani d’Europa avevano nutrito che in Francia si potesse replicare la Rivoluzione Americana. “Un grande momento storico ha trovato un popolo piccolo”, scrisse Schiller quando il progetto repubblicano fu così pesantemente compromesso. Le condizioni oggettive del cambiamento, quelle di avere una rivoluzione americana in Europa, erano date; ma la condizione morale soggettiva era mancante.
Nelle sue Lettere Estetiche il poeta tedesco scrisse di credere che qualunque miglioramento politico potesse derivare soltanto da un miglioramento morale, da una nobilitazione dell’individuo. Verissimo. Di questa prospettiva ho fatto il mio credo dell’ultima metà di secolo. Soltanto se gli individui diventano esseri umani migliori, più nobili nelle proprie emozioni, più connessi con la nobiltà dell’umanità nel suo complesso, potremo far progredire la storia. La risposta di Schiller è che soltanto tramite l’arte classica questo progresso può essere compiuto.
Qualcuno potrebbe argomentare: “No, per quale motivo tornare all’arte classica? Abbiamo la religione”. Non nego che nella religione esista un imperativo al miglioramento. Altri potrebbero argomentare: “Perché abbiamo bisogno di musica classica? Non la conosco; non mi piace; mi è estranea. Perché non ci concentriamo sull’astronomia, mirando alle stelle? Anche questo genere di studi nobilita”. Non nego questo, neppure. Non penso esista una separazione reciprocamente esclusiva tra questi tre domini, della cultura classica, della religione e dell’astronomia. Ma {è} l’arte classica a causare qualcosa di davvero specifico nel senso del progresso delle facoltà creative della mente.
Schiller, e anche Lyndon LaRouche per tutta la sua vita, procedettero da questa presupposto di fondo. Le opere di Schiller – le sue poesie, i suoi drammi teatrali – sono di fatto caratterizzate e guidate dall’idea che il risultato debba essere la nobilitazione dell’essere umano. La citazione appena fatta da Dennis esprime piuttosto bene l’essenza del lavoro di LaRouche durante la sua intera esistenza. Schiller, Confucio e altri grandi pensatori di simile caratura promossero l’idea che l’educazione estetica porti alla nobilitazione.

Se ti immergi in un grande dipinto di Leonardo da Vinci, o di Rembrandt, o ascolti una canzone di Schubert, o uno spiritual americano ben eseguito, ti dimentichi della tua avidità, ti dimentichi del tuo egoismo. Mentre pensi alla composizione creativa che stai ascoltando, diventi un po’ più creativo anche tu. Più la fai diventare un’abitudine, e meno fai cose egoistiche e avide e diventi una persona migliore.

Tra parentesi, voglio ricordare che Xi Jinping, il presidente della Cina, ha spesso sottolineato la necessità di avere un’educazione estetica, soprattutto degli studenti, ma anche di tutte le altre fasce d’età della società. Perché se le persone sono educate esteticamente, sviluppano una mente più bella e un’anima più bella. E questa è la fonte di tutte le grandi opere.

Ci sono molte notizie che Trump intende emanare un ordine esecutivo secondo cui gli edifici federali non dovrebbero più essere modernisti, ma classici. Si spera che egli intenda il classico greco e il classico rinascimentale, e non quello che viene chiamato classico romano, perché queste nozioni a volte non sono differenziate. Ma penso che questo sia un segnale molto promettente. A Davos Trump ha parlato del Duomo di Firenze, e ora sta pensando di rendere belli gli edifici. Quindi, dovrebbe continuare su questa strada.

La bellezza è intelligibile. Questo è un punto molto importante perché va al di là delle opinioni. La gente spesso dice: “I gusti sono personali, io ho il diritto di considerare bello qualcosa che magari a te non piace”. Voglio offrire una nozione di bellezza intelligibile. Un criterio è la nozione italiana della proporzione aurea nei dipinti e negli edifici rinascimentali, ma è anche uno standard di composizione.

Si tratta del famoso dibattito tra Schiller e Kant, in cui Kant, nella sua Critica della Ragione, scriveva che qualsiasi arabesco che un pittore dipinge sul muro è più bello di un’opera d’arte in cui si riconosce l’intenzione dell’artista. Schiller si arrabbiò molto per questo, e scrisse molti dei suoi scritti estetici per confutare completamente questa idea di Kant. Diceva che ci deve essere una nozione nata dalla ragione, e dalla bellezza. Se la performance empirica e l’evidenza sono conformi a quell’idea di ragione, è buona, ma non il contrario.

Torniamo a Beethoven. Di recente ho scritto una lettera aperta per difendere l’esecuzione classica delle opere di Beethoven, in cui ho giurato che avrei avviato una campagna per porre fine all’accettazione dell’esecuzione di musica composta in modo classico come viene ora distrutta dai modernisti, e per porre fine alla presentazione della bruttezza nella musica, che a Lyn non piaceva, come vi ha spiegato Dennis.

L’opera di Beethoven Fidelio

Voglio parlarvi un po’ del Fidelio, perché questa è un’opera che mi sta molto a cuore, e stava molto a cuore anche a Lyn. Noi due pensavamo davvero che fosse la nostra opera, per ragioni a cui tornerò tra un secondo. Prima di tutto, per quanto riguarda la trama del Fidelio, è sicuramente basata su fatti storici reali. Bisogna fare più ricerca, e se alcuni di voi, i nostri ascoltatori e il pubblico, desiderano partecipare, ben venga. Abbiamo alcuni suggerimenti. Nella letteratura sulle origini del libretto del Fidelio di Beethoven ci sono diversi punti di vista.

Un’ipotesi molto probabile è che si riferisca all’arresto e alla detenzione del marchese de Lafayette che, come sapete, era un alleato della Rivoluzione americana. E in tale veste, egli attirò la rabbia dell’allora primo ministro britannico William Pitt, che fece pressione sull’imperatore austriaco perché mettesse Lafayette in prigione, dove fu imprigionato per diversi anni. Fu liberato dalla prigione grazie agli sforzi di molti, anche grazie al coraggioso intervento della moglie Adrienne, che si unì a lui nella sua prigionia. Ne è seguita un’enorme campagna internazionale, che ha coinvolto molti vip che si sono rivolti all’imperatore Francesco, tanto che Lafayette è stato finalmente liberato. Fu rilasciato nel 1797, e solo cinque mesi dopo, il francese Jean-Nicolas Bouilly pubblicò il libretto che allora Beethoven usava, chiamato Leonore, o Amore coniugale.

Come ho detto, questo è un tema che mi sta molto a cuore. Quando Lyn, che era innocente di qualsiasi crimine, fu incarcerato dall’amministrazione Bush Senior, io lanciai l’Operazione Florestano. Fu una situazione in cui Lyn fu incarcerato con una montatura giudiziaria dell’apparato britannico e di quello di Bush, e ci fu anche la connivenza di alcune forze sovietiche. Quindi, quando leggete questo articolo sull’Operazione Florestano, capite che nel 1989 il muro di Berlino non era ancora caduto, e la situazione era ancora estremamente tesa tra l’Unione Sovietica e l’Occidente, quindi, alcune di queste cose devono essere viste nel contesto in cui sono state scritte. Il fatto che Lyn sia stato incarcerato pur essendo innocente privò la popolazione americana dell’accesso alle più belle idee probabilmente mai scritte e pensate nella storia degli Stati Uniti.

Con l’Operazione Florestano, nei cinque anni successivi, abbiamo parlato con migliaia e migliaia di VIP. Abbiamo avuto probabilmente un paio di migliaia di firme di parlamentari seduti in tutto il mondo, di generali, di capi di stato maggiore, di vescovi, di cardinali, di scrittori e di altre personalità famose, tra cui artisti. Abbiamo lanciato questa campagna con l’idea che l’Operazione Florestano, sul modello dell’opera Fidelio e dell’esempio di Lafayette, avrebbe fatto uscire Lyn dal carcere. Questo non era affatto certo. Lyn fu condannato a una pena estremamente severa: l’intenzione era che morisse in prigione. Così abbiamo lanciato questa campagna.

Ora voglio parlarvi un po’ della trama del Fidelio per chiarire perché quest’opera ricorda molto quello che è successo a noi. Nell’opera, Florestano è prigioniero politico di don Pizarro, il governatore del carcere e tiranno, che teme che Florestano possa rivelare qualche verità molto compromettente su di lui. La moglie di Florestano, Leonora, si traveste da uomo, e prende il nome di Fidelio. Si fa assumere dal direttore del carcere, Rocco. La figlia di Rocco, Marcellina, si innamora di Fidelio – che lei pensa sia un uomo – nonostante abbia un fidanzato, Jaquino.

All’inizio dell’opera, si ascolta questo bellissimo quartetto, per il quale chiedo ai nostri cantanti di prepararsi. Questo è quasi all’inizio dell’opera. I quattro personaggi – Leonora, Rocco, Jaquino e Marcellina – cantano tutti insieme. Il bello di questo quartetto è che tutti cantano delle loro speranze, delle loro aspirazioni, e sono tutte diverse. Ma nonostante siano tutti molto diversi, la composizione armoniosa è uno degli esempi più belli dell’arte di Beethoven. Ora, ascoltiamo “Mir ist so wunderbar”.

(L’esecuzione dal vivo del quartetto è disponibile qui

https://www.youtube.com/watch?v=FnSXfwUnAjA&feature=youtu.be&t=1556)

Dopo questo sviluppo all’inizio, Pizarro viene in prigione a controllare i prigionieri, perché ha saputo che il ministro vuole venire a ispezionare le cose. Il ministro è il suo nemico politico. E ha paura che il ministro incontri Florestano, che potrebbe rivelare i segreti. Quindi chiede che Florestano venga ucciso.

Pizarro dice a Rocco di andare in prigione e di uccidere Florestano. Rocco non vuole farlo, ma alla fine accetta di scavare almeno la tomba, per poi far seppellire il cadavere di Florestano. Rocco porta con sé Fidelio perché è un lavoro pesante, ed è un po’ vecchio. Così, Leonora e Rocco vanno in prigione. Leonora chiede a Rocco di permettere ai prigionieri di vedere la luce del giorno, perché altrimenti sono sempre al buio. Poi arriva un coro bellissimo, il Coro dei prigionieri, che è molto famoso. Se non lo conoscete, andate ad ascoltarlo ed anche ascoltare tutta l’opera.

Florestano, intanto, che è al buio, ha la febbre e si sente malissimo, ha una bella visione che Leonora che è venuta per lui e la vede come un angelo. Anche questa è una delle arie più belle che si possano immaginare. Leonora/Fidelio chiede a Rocco di permetterle di dare a questo prigioniero un tozzo di pane e del vino e, mentre lo fa, riconosce il marito. Arriva allora Pizarro, che si muove già con un pugnale per uccidere Florestano. Leonora si getta tra il marito e Pizarro e dice: “Prima uccidi sua moglie!” e minaccia Pizarro con una pistola. A quel punto, le trombe suonano per annunciare l’arrivo del ministro. Il pericolo è passato, e Florestano e Leonora si abbracciano e poi arriva questo incredibile duetto di gioia: “O namenlose Freude!

Mentre ascoltiamo questo duetto audio, voglio che vi concentriate sulla bellezza assoluta delle emozioni: la gioia, la gioia senza limiti, la gioia senza nome che unisce Leonora e Florestano. Questo sentimento è il vero amore; ed è quell’emozione che è pura gioia. La stessa gioia che Beethoven celebra anche nella Nona Sinfonia, soprattutto nell’ultimo movimento quando incorpora l’Inno alla Gioia di Schiller e questo diventa il coro.

Per la riabilitazione di Lyndon LaRouche!

Il fatto è che le idee di Lyn vengono negate al popolo americano, e a gran parte della popolazione mondiale, a causa della sua ingiusta incarcerazione, a causa dello stesso apparato che era dietro il colpo di stato contro Trump: Penso che quando il presidente Trump ha detto qualche giorno fa, che bisogna garantire che quello che gli è successo, col Russiagate e con il tentativo di colpo di Stato, non debba mai più accadere – beh, c’è un modo assolutamente efficace per far sì che questo non accada mai più, ed è la riabilitazione di Lyndon LaRouche. Perché, quando ciò accadrà, sarà chiaro, che l’idea di gestire il mondo come un impero basato sul rapporto speciale anglo-americano – che è stato messo in atto dall’infiltrazione britannica dopo Teddy Roosevelt, e che nel frattempo è stato ripreso da molti presidenti – è lo stesso apparato che ha cercato di distruggere la presidenza del presidente Trump.

Quindi, se mio marito verrà riabilitato, per la bellezza delle sue idee, allora sarà possibile garantire una libertà duratura negli Stati Uniti, e gli Stati Uniti torneranno ad essere una repubblica.

Quindi, facciamo di quest’anno di Beethoven l’anno della riabilitazione di di Lyndon LaRouche.