L’insana natura dell’accordo temporaneamente raggiunto il 13 luglio tra la Grecia e i suoi creditori è dimostrata dal fatto che esso intende aumentare l’impagabile debito, già oltre i 350 miliardi e il 180% del PIL, di altri 86 miliardi di euro. Tutto presumibilmente da ripagare spremendo ulteriormente il cadavere dell’economia greca.

Mentre il popolo greco ha sofferto un’impressionante crollo dei livelli di vita, l’accordo UE sostiene che ciò è per colpa dei greci e si incensa per la presunta generosità. Il debito greco è insostenibile, sostiene, perché i greci non hanno fatto le riforme.

“Ci sono serie preoccupazioni riguardo alla sostenibilità del debito greco. Ciò è dovuto all’allentamento delle politiche degli ultimi dodici mesi, che hanno portato al recente deterioramento dell’ambiente macroeconomico e finanziario domestico. I vertice Euro ricorda che gli stati membri dell’eurozona hanno, negli ultimi anni, adottato un notevole set di misure a sostegno della sostenibilità del debito greco, che hanno facilitato il servizio sul debito e ridotto significativamente i costi”.

L’accordo finale imposto a Tsipras è stato probabilmente sollecitato dietro le quinte dall’amministrazione Obama. Anche se tra i creditori sono emerse diverse fazioni, tutti hanno concordato su un punto: nessuna cancellazione o sforbiciata del debito.

Questo perché non si tratta di una crisi greca, ma di una crisi del sistema finanziario transatlantico. Ci sono migliaia di miliardi di scommesse in derivati più o meno collegate al debito greco. La piramide totale dei derivati ammonta a circa un milione di miliardi, la metà dei quali appartiene alle banche di Londra.

Le megabanche europee hanno sui bilanci duemila miliardi di sofferenze legate al settore immobiliare; per non menzionare il programma di “salvataggio” europeo di 500 miliardi, che ha finito con l’ingoiare il debito greco, portoghese, irlandese, spagnolo e di qualche paese dell’est europeo. Il debito greco è una piccola parte del debito globale.

Qualsiasi cosa potrebbe far saltare queste banche, dopo un decennio di stagnazione di tutte le economie europee, e di soppressione del potenziale industriale tedesco sotto il governo Merkel, che commette suicidio economico distruggendo le principali economie europee.

In questa cornice, la Grecia è il primo paese ad arrivare al punto in cui il debito è chiaramente impagabile, non può essere e non sarà pagato nell’arco della vita di nessuno.