Nella sua videoconferenza del 9 marzo, Helga Zepp-LaRouche ha discusso l’annuncio dei nuovi sistemi d’arma strategici russi, che comprendono quelli basati sui nuovi principii della fisica. Ella ha sollecitato gli ascoltatori a leggere un documento scritto nel 1984 dal consorte Lyndon LaRouche (nella foto con REAgan), intitolato Bozza di Memorandum di Accordo tra gli Stati Uniti e l’URSS e ripubblicato sull’EIR del 9 febbraio.

Uscito un anno dopo il lancio da parte di Reagan di ciò che divenne nota come Iniziativa di Difesa Strategica (SDI), il memorandum di LaRouche chiese agli Stati Uniti e all’Unione Sovietica di collaborare “nello sviluppo di armi basate sui nuovi principii della fisica” e di applicare le stesse tecnologie al settore civile per provocare un volano scientifico. Ciò avrebbe portato, egli scrisse, a un aumento della produttività in entrambe le nazioni, ma specialmente nell’URSS, e a trasferimenti di tecnologia ai Paesi in via di sviluppo che non sarebbero più stati usati in guerre per procura tra le superpotenze. Su quella base avrebbe potuto aver luogo una cooperazione tra veri stati nazionali sovrani tale da offrire occasioni illimitate di partecipare ai benefici del progresso tecnologico a vantaggio di tutti.

Per la signora LaRouche, lo spirito di quella proposta è oggi riflesso nella cooperazione win-win della Cina e nel nuovo modello di relazioni tra le grandi potenze. È giunta l’ora, ha affermato il 9 marzo, di “un completo cambiamento nell’allineamento strategico” e di optare per una nuova architettura di sicurezza facendo “ciò che mio marito propose per la SDI, e cioè rendere le armi nucleari tecnologicamente obsolete”.

Questo punto di vista è condiviso da altri, compresi coloro che lavorarono al programma originale dell’SDI. Peter Prey, che fece parte di diverse commissioni parlamentari, ha dichiarato all’EIR di ritenere che i sistemi descritti da Putin nel discorso del 1 marzo “siano tutti in via di sviluppo e probabilmente quasi pronti per il dispiegamento”. Ma l’aspetto più importante è che ciò offre la possibilità di un consenso trasversale sulla difesa strategica, per cui egli ritiene che i sistemi a intercettori lanciati da terra debbano essere abbandonati perché inefficaci e obsoleti, dando la priorità a sensori fluttuanti nello spazio e a energia direzionata. “La nostra miglior risposta è di riavviare la SDI (…). Un semplice obiettivo di partenza sarebbe di corazzare la rete elettrica contro gli EMP provenienti da qualsiasi fonte”, ha proposto.

In un articolo pubblicato il 5 marzo su NewsMax, Pry ha suggerito che il Presidente Trump “ordini un nuovo Progetto Manhattan centrato sulla difesa strategica, che possa diventare la base per un consenso politicamente sostenibile tra democratici e repubblicani”. I sistemi difensivi localizzati nello spazio potrebbero rendere obsolete le crescenti minacce nucleari di potenziali avversari, ha spiegato.