La mattina del 10 dicembre, l’Alta Corte della Gran Bretagna ha ribaltato il precedente rifiuto di estradare Julian Assange negli Stati Uniti. Il suo crimine? Pubblicare su Wikileaks informazioni passategli come giornalista, comprese le prove dei crimini di guerra degli Stati Uniti. Assange dovrà rispondere di oscure accuse di spionaggio, che potrebbero farlo condannare al carcere per 175 anni! La corte d’appello di Londra ha accettato le garanzie offerte dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ), ovvero che Assange: non sarebbe stato messo nella prigione “supermax” di Florence, nel Colorado; non sarebbe stato messo sotto SAM (Misure Amministrative Speciali, tra cui l’isolamento) “a meno che il comportamento successivo di Assange non lo giustifichi”; e, se condannato, gli sarebbe stato permesso di scontare la pena in Australia.
La fidanzata di Assange, Stella Moris, si è chiesta: “Come può essere giusto, come può essere possibile estradare Julian nello stesso Paese che ha complottato per ucciderlo? Il giornalista investigativo Glenn Greenwald ha trovato “particolarmente sorprendente” il fatto che la Corte d’appello abbia espresso “fiducia in queste garanzie”, dato che si è scoperto che la CIA sotto Mike Pompeo aveva “complottato per rapire o addirittura assassinare” Assange. Eppure la corte ha detto di essere soddisfatta delle garanzie date dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per proteggere la salute fisica e mentale del fondatore di Wikileaks.
Dopo aver vissuto rintanato a Londra in asilo per nove anni per evitare di affrontare le accuse di un sistema giudiziario statunitense notoriamente ingiusto, Assange ha trascorso gli ultimi 32 mesi nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, nei pressi della capitale britannica. Lo scorso gennaio, il tribunale aveva stabilito che il trattamento di Assange da parte del sistema carcerario americano ne avrebbe probabilmente sopraffatto la fragile salute mentale, ma lo ha costretto a tornare alla “Guantanamo della Gran Bretagna” in attesa dell’appello. Come sottolinea Greenwald, dal 2010 al 2016, i gruppi per la giustizia giusta hanno denunciato il fatto che Assange, come giornalista, sia stato sottoposto a torture ed abusi criminali. “Una cosa e solo una cosa è cambiata da allora”, cioè che nel 2016, Wikileaks ha denunciato il sabotaggio della campagna di Bernie Sanders da parte dello staff di Hillary Clinton e della dirigenza del Partito Democratico.
La pubblicazione di quei documenti del Partito Democratico è stata usata dall’FBI e da altri enti di intelligence come scusa per lanciare la bufala del “Russiagate”, che ha paralizzato i tentativi di migliorare i rapporti USA-Russia ed è stata usata per tentare di delegittimare l’elezione dell’outsider politico Donald Trump nel 2016.