I cosiddetti “caschi bianchi” sono notoriamente vicini ad Al-Qaida ma ciononostante i media occidentali li adottano quale fonte credibile sulla Siria, chiamandoli semplicemente “attivisti”. Come minimo, però, dovrebbero ingaggiare un regista migliore, perché le loro denunce dei “crimini di Assad” ripetono sempre lo stesso cliché, in modo che anche i ciechi intravedono la bufala. Il loro video sul presunto attacco con armi chimiche a Duma il 7 aprile mostra bambini che sarebbero stati colpiti dal gas, ma finora nessuna delle loro denunce è stata suffragata da prove.

Proprio due mesi fa, il 2 febbraio al Pentagono, il Ministro americano della Difesa, il gen. James Mattis, dichiarò: “Gli Stati Uniti non hanno prove che confermino i resoconti da gruppi umanitari e altri, secondo cui il governo siriano avrebbe usato gas nervino contro i propri cittadini. V’è gente sul campo di battaglia che sostiene che siano stati usati, ma non abbiamo le prove”.

Per questo il col. Pat Lang, ex funzionario dell’intelligence militare americano, si è chiesto come mai il Presidente Trump abbia bevuto le fake news “diffuse tramite l’MI6”, il servizio d’intelligence britannico (nella foto). “Gli passa mai per la mente di usare la linea sicura e chiamare i funzionari responsabili alla CIA, all’NSA o altrove, e chieder loro se pensino che le notizie siano corrette? Tutte queste informazioni che vanno ai MSM (mainstream media) e, per di lì, alle orecchie del Presidente sono prodotte dall’apparato di propaganda dei ribelli, la maggior parte dei quali è finanziata dal Ministro degli Esteri di Sua Maestà britannica, e diffuse dall’MI6. Che diavolo spinge il Regno Unito in questa canagliata? E poi, naturalmente v’è l’estremo pensiero di gruppo da parte dei MSM statunitensi ed europei nello scimmiottare queste accuse oggettivamente non dimostrate”.
È fuor di ogni logica che le forze governative siriane abbiano usato armi chimiche a Duma, dove hanno quasi vinto la battaglia, scrive Lang.

E infatti, l’esercito siriano è stato in grado di avanzare e sconfiggere i terroristi a Duma in una brillante operazione notturna (vedi https://www.almasdarnews.com/article/watch-elite-syrian-army-forces-launch-daring-night-assault-against-rebels-in-douma/). È da poco tempo che le forze siriane dispongono di visori notturni, e l’attacco ha evidentemente sorpreso i terroristi di Jaish al Islam, rotto le loro linee di difesa e reso impossibile tenere le posizioni, spingendoli a chiedere il cessate il fuoco. Con questo, l’intero territorio del Gouta orientale può dirsi liberato.

Tra l’altro, ora si apre la possibilità di un’ispezione internazionale sui siti in cui sarebbe avvenuto il presunto attacco chimico il 7 aprile. In tal modo, l’attacco notturno potrebbe aver assunto un significato strategico mondiale, cambiando la situazione sul terreno così rapidamente da minare la mobilitazione per un attacco alla Siria e fermare la pericolosa escalation cercata dai britannici.