Nel corso di due diverse interviste alla TV italiana, Database Italia mercoledì scorso e Canale Italia ieri sera, Natalia Vitrenko, presidente del Partito Socialista Progressista Ucraino, ha avuto modo di spiegare la situazione nel suo paese smentendo tutte le false notizie diffuse dai guerrafondai e dai media. In entrambe le occasioni la signora Vitrenko era affiancata anche da Alessia Ruggeri, del Comitato per la Repubblica, che come la Vitrenko sostiene lo Schiller Institute ed ha colto l’occasione per parlare anche di Operazione Avicenna, per salvare la popolazione afgana da una carestia che rischia di uccidere milioni di persone, e delle proposte di Lyndon ed Helga LaRouche per una pace duratura fondata sulla cooperazione economica.
Rispondendo ad una domanda di Luca La Bella sulla situazione in Ucraina ed anche la sua situazione personale, visto che lei stessa è stata attaccata durante un comizio dalle milizie neonaziste banderiste messe al potere a Kiev col golpe di Euromaidan del 2014, la signora Vitrenko ha ricordato che si sente tuttora minacciata e che la denazificazione dell’Ucraina è la priorità per poter porre fine a otto anni di guerra, nel Donbass, tra milizie neonaziste e separatisti, ed anche per porre fine a quella che ha definito “non un’invasione, ma una operazione militare mirata alla demilitarizzazione e denazificazione” che consentiranno finalmente di arrivare a negoziati per la pace. “L’Ucraina non entrerà nella NATO” ha aggiunto. Rispondendo ad una domanda di Alessia Ruggeri sulla insistente richiesta del Presidente Zelensky di entrare nella NATO ha ricordato che “Zelensky è un fantoccio degli americani, degli inglesi e di George Soros. Ma la popolazione ucraina non vuole la guerra e non vuole entrare nella NATO. Nel 1991 c’è stato un referendum e il popolo ucraino ha chiesto di restare fuori da ogni blocco”.
Purtroppo a Canale Italia le dichiarazione della rinomata economista e leader politico ucraino hanno suscitato le ire di due partecipanti alla tavola rotonda: un esponente del PD e Antonio Sabella del Partito Moderato, che dimostrando ben poca moderazione ha addirittura accusato la Vitrenko di “tradimento” per non aver difeso le posizioni militariste di Zelensky. Tutti gli altri partecipanti alla tavola rotonda, tra cui il giornalista Gianmarco Landi che l’aveva già intervistata a Database Italia, Alessia Ruggeri e perfino il cantante Povia, hanno invece dato ragione alla Vitrenko, ricordando che siamo arrivati alla guerra perché Biden e la NATO si rifiutano di discutere le richieste di Putin a garanzia della sicurezza della Russia, in particolare la non estensione della NATO ad est, che era stata promessa a Gorbaciov nel 1992, in cambio della riunificazione della Germania, promessa mai mantenuta. Come ha dichiarato la Ruggeri “è vergognoso accusare di tradimento una donna che ha rischiato la vita per difendere il suo paese, ed è stata attaccata e malmenata dai neonazisti che girano liberamente a Kiev”.
Singolare anche la posizione del PD, che sostiene di essere a favore della pace e contro la guerra, ma al contempo sostiene il governo Draghi, che ha prorogato lo stato di emergenza per partecipare a operazioni della NATO e inviato 3.400 soldati italiani, in aperta violazione della nostra Costituzione.
Liliana Gorini

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