Se il manager di Deutsche Bank, dall’alto dei 50 mila miliardi di euro di scommesse derivate, scende in campo per sollecitare la BCE ad aumentare i tassi, allora la situazione è grave. “Vediamo segni di bolle in sempre più parti del mercato dei capitali, dove non ce le aspettavamo”, ha dichiarato John Cryan in un’intervista a Bloomberg il 7 settembre, indicando la politica di interessi zero come parzialmente responsabile del declino della redditività delle banche.

L’appello di Cryan è stato condiviso da banchieri ed economisti tedeschi ad una conferenza a Francoforte alla vigilia della riunione del Consiglio della BCE, e persino dal ministro del Tesoro tedesco Wolfgang Schaeuble. Il presidente dell’associazione delle casse di risparmio Georg Fahrenschon ha chiesto alla BCE di cessare di “ricaricare continuamente” e ha espressio il desiderio che l’istituto di Francoforte “cominci a piccoli passi” a normalizzare i tassi.

Il capo dell’associazione delle banche di credito cooperativo e Raiffeisen (BVR) uwe Froehlich ha dichiarato, rappresentando il punto di vista dei circa mille membri dell’associazione, che “per noi è chiaro che la BCE sta esagerando”.

Schaeuble, da parte sua, ha dichiarato che la politica della BCE ha contribuito a superare la crisi, ma ora non serve più. “E perciò tutti vorrebbero che il prima possibile tornassimo alla normalitá”.

Anche Isabel Schnabel, uno dei cinque consiglieri economici del governo di Berlino, Joerg Kramer (Commerzbank) e Axel Weber (UBS) hanno espresso il parere che più si va in la, e più sarà difficile uscire dalla politica dei tassi zero.
Nonostante gli avvertimenti, Draghi ha annunciato che la BCE ha rinviato ogni decisione sull’uscita alla riunione del board di ottobre. Ma secondo le voci riportate da Il Sole 24 ore, avrebbe già fatto promettere al successore, il tedesco Jens Weidmann, di mantenere i tassi zero almeno per tutto il 2018.

Le banche tradizionali e le casse di risparmio tedesche sono sulle barricate perché la politica dei tassi zero – trasformatasi in tassi negativi sui titoli di stato – sta distruggendo il risparmio. E’ stato calcolato che le famiglie tedesche abbiano perso 670 miliardi di euro in mancati introiti da interessi sui depositi tra il 2012, quando i libretti al risparmio rendevano il 4,5%, e il 2016. Parte, ovviamente, sono confluiti negli investimenti finanziari, dato che non conviene più per le banche investire nel debito pubblico o nelle polizze vita.

Ma persino un banchiere d’affari come John Cryan capisce che se l’attività bancaria tradizionale rallenta, essa toglie il tappeto sotto i piedi del settore finanziario. E’ quindi urgente porre fine alla politica dei tassi zero, ma è anche urgente separare i due settori secondo il modello classico (Glass-Steagall). Questo però è forse troppo anche per John Cryan.