Il Presidente russo Vladimir Putin ha sfruttato l’occasione del Forum Internazionale Economico di San Pietroburgo (SPIEF) dal 16 al 18 giugno per lanciare l’idea di una zona unica eurasiatica di cooperazione e prosperità. Nel suo intervento alla sessione di apertura, Putin ha annunciato che entro il mese dovrebbero iniziare i colloqui tra l’Unione Economica Eurasiatica (EAEU) e la Cina per cooperare a sviluppare l’intera area che va dalla Cina all’Europa occidentale. L’Unione Europea è invitata a partecipare a questo sforzo ambizioso, ha affermato, notando al contempo che la Partnership Transatlantica sul Commercio e gli Investimenti (TTIP) spinta dall’amministrazione Obama è esclusivista, e priverebbe le nazioni dell’UE delle vaste opportunità disponibili in quello che ha chiamato il “Grande Progetto Eurasia”.

Il Presidente russo non ha avuto peli sulla lingua nel dialogo con i partecipanti, moderato dal mezzobusto della CNN Fareed Zakaria. Egli ha stigmatizzato la NATO per il “golpe sanguinario” in Ucraina, per spingersi fino ai confini con la Russia e per provocare una nuova Guerra Fredda. Ha insistito che le mosse militari russe sono state tutte “di reazione”, in risposta a provocazioni degli Stati Uniti a partire dalla decisione dell’amministrazione Bush-Cheney di uscire dall’accordo ABM e di allargarsi con il dispiegamento di un sistema di difesa antimissili balistici sui confini della Russia, usando la menzogna che esso fosse diretto contro l’Iran. Ogni tentativo di instaurare un dialogo con gli USA sul tema della difesa antimissilistica, ha detto, si è infranto contro il rifiuto di Washington persino di parlare.

Il primo responso degli europei a Putin è stato positivo. L’ex Presidente francese Nicolas Sarkozy, intervenuto allo SPIEF, ha parlato a favore della cooperazione con la Russia e per la fine delle sanzioni. Ha proposto che la parte più forte, la Russia, faccia il primo passo togliendo unilateralmente le controsanzioni all’Europa, una proposta che Putin, sorprendendo la platea, ha detto che avrebbe considerato. Sia Sarkozy che l’ex ministro degli Esteri Hubert Vedrine, che ha parlato al Valdai Club il 16 giugno, hanno rimarcato che Mosca è la chiave per porre fine alla guerra in Siria.

Lo SPIEF è stato la prova che la propaganda della NATO secondo cui la Russia sarebbe isolata è una sciocchezza. Circa sedicimila ospiti, tra cui Renzi e il Presidente della Commissione UE Juncker, hanno partecipato al forum, e sono stati siglati importanti accordi.