Il nostro sito cita spesso la fondatrice e presidente dello Schiller Institute internazionale, Helga Zepp-LaRouche, che ribadisce come la Nuova Via della Seta, o Belt and Road Initiative, non solo genera sviluppo economico ma agisce anche come fattore stabilizzante nelle relazioni internazionali e nei conflitti regionali e locali. Abbiamo raggiunto uno stadio in cui ciò è visibile in una serie di punti caldi:
* Conflitto tra India e Pakistan: come abbiamo riferito la scorsa settimana, la vittoria elettorale di Imran Khan ha per la prima volta creato il potenziale per sedare il conflitto storico tra le due potenze nucleari. Khan ha annunciato che perseguirà la normalizzazione dei rapporti con l’India nella cornice della Belt and Road Initiative.

* Corno d’Africa: Somalia, Gibuti, Eritrea e Etiopia, finora nemici, hanno avviato un rapido sviluppo dei rapporti diplomatici ed economici, in gran parte grazie agli investimenti cinesi, come quelli nella linea ferroviaria da Gibuti ad Addis Abeba.

* Le due Coree: nonostante la propaganda cinica su quasi tutti i mass media, i negoziati tra i due Stati e gli Stati Uniti d’America fanno progressi ed è stato annunciato l’intervento di un importante membro del governo nordcoreano, forse lo stesso Kim, all’Assemblea Generale dell’ONU del prossimo settembre.

* Siria: il governo ha avviato la ricostruzione economica della regione di Aleppo. La prima fase prevede la ricostruzione delle infrastrutture, seguita da aiuti mirati alle famiglie e, infine, dal ritorno dei profughi. Le forze armate russe hanno contribuito a creare un centro per i profughi, che stanno cominciando a tornare da Giordania, Libano e Turchia.

Avete letto di questi sviluppi sui media occidentali? Qualcuno si è sforzato di contestualizzarli, spiegando la dinamica sottostante, quella dello “spirito della Nuova Via della Seta”, che rende tutto ciò possibile?
Ecco perché è indispensabile il nostro sito. Non arrendetevi allo spirito del pessimismo culturale alimentato dal partito del “TINA” – There Is No Alternative (“non v’è alternativa” al fallito sistema neoliberista occidentale). “Invece di continuare con arroganza a cavalcare il destriero dell’egoismo con presunta superiorità, relegando i popoli [dei Paesi poveri e/o emergenti] ai margini della storia, le nazioni europee e gli Stati Uniti d’America dovrebbero accettare le offerte di cooperazione cinese e russa, e contribuire a costruire il Nuovo Paradigma”, ha raccomandato Helga Zepp-LaRouche in un articolo pubblicato il 4 agosto.

La signora LaRouche affronterà questi temi nella videoconferenza che terrà venerdì 10 agosto, a partire dalle 21, sul sito newparadigm.schillerinstitute.com.