La scorsa settimana, il Congresso USA ha approvato quasi all’unanimità le sanzioni contro Iran, Russia e Corea del Nord (419 a 3 alla Camera e 98 a 2 al Senato). L’intento dei legislatori americani è chiaramente quello di rimettere gli Stati Uniti su un corso di scontro con la Russia e a seriamente indebolire la capacità del Presidente di portare avanti una politica estera così come prevederebbe la Costituzione.

Mentre ci si aspettava una schiacciante maggioranza a favore delle sanzioni contro l’Iran, la sezione sulla Russia che è stata aggiunta al testo di legge mostra che quasi tutto il Congresso è prigioniero del mito del “Russiagate”, e cioè la bufala secondo cui la Russia avrebbe manipolato le elezioni presidenziali americane per assicurare l’elezione di Donald Trump.

La legge ignora le conclusioni pubblicate dai VIPS (vedi a fianco), ma cita, nell’esposizione, la “stima” dell’intelligence del 6 gennaio 2017, quella scritta da un gruppo scelto di analisti provenienti da tre dei diciassette enti di intelligence, che afferma che “nel 2016 il Presidente russo Vladimir Putin ordinò una campagna d’influenza mirante all’elezione presidenziale americana”, e sostiene che Mosca userà tale “campagna ordinata da Putin” per influenzare i processi elettorali “in tutto il mondo”.
La legge prescrive anche che per togliere le sanzioni, il Presidente deve chiedere e ottenere il permesso da entrambi i rami del Parlamento, e che egli debba imporre sanzioni su chiunque esegua ciber-attacchi per conto di Mosca.

Come ha indicato il LaRouchePAC, votando un testo del genere i parlamentari si sono resi apertamente complici con lo sfacciato tentativo del Deep State (interessi finanziari di Wall Street, gli apparati di intelligence e i mass media) di sopprimere la democrazia e portare avanti un colpo di stato a Washington.

Gli europei sono comprensibilmente irritati dalla sezione sulla “sicurezza energetica ucraina”, che è una vera e propria asserzione del diritto di interferire negli affari europei. Il testo dichiara che la politica americana è “continuare a opporsi al gasdotto Nord Stream 2 a causa del suo impatto negativo sulla sicurezza energetica dell’Unione Europea, sullo sviluppo del mercato del gas in Europa centrale ed orientale, e sulle riforme energetiche in Ucraina, e che il governo degli Stati Uniti deve privilegiare le esportazioni delle risorse energetiche statunitensi per creare occupazione in America, aiutare gli alleati e i partner degli Stati Uniti e rafforzare la politica estera di questi ultimi”.

Anche le sanzioni imposte alla Corea del Nord sono un tentativo di avvelenare i buoni rapporti sviluppatisi tra Donald Trump e il Presidente cinese Xi Jinping. Esse colpiscono persone e imprese terzi, primariamente in Cina e Russia, che instaurano rapporti con Pyongyang, e impegnano il Presidente a imporre sanzioni su persone straniere che impiegano “lavoratori forzati” nord coreani, un termine che si riferisce a lavoratori a contratto principalmente in Russia e Cina.

In conclusione, questa legge porta a chiedersi se Capitol Hill sia stata improvvisamente colpita da un’ondata di follia di massa. A loro difesa, si può dire che i senatori e i deputati che hanno votato a favore della legge non l’hanno nemmeno letta….