La sera del 19 maggio, i ministri degli Esteri dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) si sono riuniti in un incontro virtuale per fare il punto sulle urgenze dei Paesi in via di sviluppo del Sud globale. Nella sua attuale composizione, il gruppo dei cinque rappresenta il 40% della popolazione mondiale e il 20% del PIL globale.
Ma i leader dei BRICS prevedono un’espansione del gruppo per diventare ancora più rappresentativi. Per questo motivo, il giorno successivo si è tenuta una sessione separata del gruppo “BRICS Plus”, a cui hanno partecipato i ministri degli Esteri di Argentina, Egitto, Indonesia, Kazakistan, Nigeria, Arabia Saudita, Senegal, Thailandia ed Emirati Arabi Uniti. I ministri hanno ringraziato la Cina per aver avviato il dialogo “BRICS Plus”, sottolineando che esso contribuirà a promuovere la cooperazione e il coordinamento tra i mercati emergenti ed i paesi in via di sviluppo in una situazione internazionale molto difficile.
Nel suo discorso ai membri dei BRICS, il Presidente cinese Xi Jinping ha individuato i temi prioritari per quello che ha definito un periodo di grande “turbolenza e trasformazione”, che richiede un rafforzamento della cooperazione e della solidarietà e un’attenzione alla pace e allo sviluppo internazionale. Xi ha sottolineato in particolare la necessità di ricercare una “sicurezza comune” nel mondo attraverso l’Iniziativa di sicurezza globale. “Lo scontro tra blocchi, la mentalità da Guerra Fredda e la politica di potenza dovrebbero essere respinti a favore della costruzione di una comunità globale di ‘sicurezza per tutti’”, ha sottolineato.
In qualità di presidente della riunione, il ministro degli esteri cinese Wang Yi ha invitato i membri a resistere a qualsiasi mossa mirante a dividere il mondo. Ha sottolineato che mentre gli Stati Uniti non parlano per la maggioranza del mondo, i BRICS parlano per un gran numero di Paesi in via di sviluppo.
La dichiarazione congiunta rilasciata al termine dell’incontro sottolinea che deve essere sostenuto un vero multilateralismo per garantire la sopravvivenza delle nazioni in via di sviluppo. Pertanto, deve esserci un sistema di governance globale che rifletta al meglio le legittime preoccupazioni della maggior parte dei paesi del mondo, soprattutto di quelli in via di sviluppo. Il documento sottolinea inoltre la necessità di sostenere il diritto internazionale, compresi “gli scopi e i principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite” e il ruolo centrale dell’ONU in un sistema internazionale “in cui gli Stati sovrani cooperino per mantenere la pace e la sicurezza”. La proposta di Xi di un nuovo sistema di sicurezza per tutte le nazioni riecheggia quella di Helga Zepp-LaRouche (nella foto, insieme ai capi di stato dei BRICS) per una nuova architettura di sicurezza e sviluppo per tutte le nazioni.