La seconda sessione della conferenza dello Schiller Institute, dal titolo “Le aspirazioni di sviluppo della maggioranza globale”, ha visto la partecipazione di sei relatori che rappresentavano il Sud America, l’Europa e la Palestina. La scena è stata introdotta da un videoclip di un discorso pronunciato da Lyndon LaRouche (foto) più di venti anni fa, in occasione di una conferenza in Germania, il 4 maggio 2001, in cui lo scomparso leader americano presentava l’idea di corridoi di sviluppo “dall’Atlantico al Pacifico”, che si irradiano in tutte le direzioni, anni prima del lancio, il 13 settembre 2013, dell’iniziativa Belt and Road da parte del presidente cinese Xi Jinping.
Dal Sudamerica, l’ex Presidente della Guyana Donald Ramotar ha denunciato lo sfruttamento economico della sua e di altre nazioni, in corso da decenni, e come questo possa e debba cambiare, ad esempio con l’aiuto dei Paesi BRICS. Henry Baldelomar, docente di Affari internazionali presso l’Università Nur di Santa Cruz, in Bolivia, ha parlato di progetti come il nuovo corridoio ferroviario bi-oceanico, che collegherà gli oceani Pacifico e Atlantico.
Il Prof. Michele Geraci, ex sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico e docente della New York University a Shanghai, ha spiegato come ci siano due tendenze nei rapporti internazionali: quella che considera i rapporti come un gioco a somma zero (“se vinci tu perdo io e viceversa”) e quella che invece persegue soluzioni “win-win” tra le nazioni per il reciproco sviluppo economico (“La tua prosperità e la mia prosperità sono parte integrante l’una dell’altra”). Si è detto d’accordo con la visione espressa da LaRouche venti anni fa, apprezzandone la lungimiranza e ha ringraziato il moderatore per averlo presentato come artefice del memorandum del 2019 per l’adesione dell’Italia alla Via della Seta, da lui inteso proprio nel senso illustrato da LaRouche.
In contrapposizione alla prospettiva di crescita, gli interventi provenienti dall’Europa hanno denunciato un quadro di inutile disgregazione economica e sociale, frutto di politiche distruttive. Folker Hellmeyer, capo economista della Netfonds AG in Germania, in un’intervista preregistrata da Zepp-LaRouche, intitolata “Quo Vadis, Germania?”, ha parlato di problemi fondamentali come la mancanza di energia e dell’effetto negativo delle sanzioni imposte alla Russia. L’esperto ungherese Prof. Dr. Laszlo Ungvari, Presidente (emerito) della Wildau University of Technology, ha parlato di quanto sia deluso dall’Europa, con i suoi politici scadenti in carica e i giovani senza futuro.
Da Copenaghen, l’Ambasciatore della Palestina in Danimarca, Manuel Hassassian, ha iniziato parlando della necessità di uno Stato palestinese ed esponendo il “concetto di LaRouche” di sviluppo nel Piano Oasi. Con una prospettiva di acqua, energia e tutte le altre infrastrutture da rendere disponibili, c’è una base per il futuro, ha detto. Se non risolveremo questo problema, la prossima guerra sarà per l’acqua”. Hassassian ha poi fatto luce sull’attuale conflitto in Palestina e sulla lotta per la giustizia e la creazione di uno Stato per il popolo palestinese.
Le sessioni 3 e 4 erano dedicate a “La rivoluzione scientifica in corso” e “La ricchezza delle culture dell’umanità e l’imminente Rinascimento aureo” e hanno suscitato discussioni appassionanti tra i relatori e il pubblico. Ne riferiremo la prossima settimana.