Il primo settembre si è concluso a Tianjin, in Cina, il vertice biennale dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO), confermando l’inequivocabile realtà che il mondo unipolare è finito e che siamo entrati in una nuova fase della storia. La dinamica del progresso ha la forma di un nuovo multilateralismo, promosso dalla cooperazione strategica tra i leader di Cina, Russia e India e da quelle nazioni e istituzioni che scelgono di farne parte.
Questa visione e questo impegno sono stati espressi in vari discorsi, incontri bilaterali e documenti congiunti associati al vertice SCO che promettono molte iniziative future, dai programmi economici e dalle misure anti-terrorismo, alla cooperazione scientifica e culturale. Molti leader presenti hanno fatto riferimento ai benefici dei progetti multinazionali di ogni tipo, in particolare per le infrastrutture di connettività, come il Corridoio Internazionale di Trasporto Nord-Sud e il Corridoio Economico Cina-Pakistan, discussi durante il vertice.
Tra i partecipanti vi erano venti Capi di Stato e di governo dei dieci paesi membri della SCO (Bielorussia, Cina, India, Iran, Kazakistan, Kirghizistan, Pakistan, Russia, Tagikistan e Uzbekistan) e quattordici nazioni “partner in dialogo”. La presenza del Primo Ministro indiano Modi ha inviato un messaggio particolarmente forte all’Occidente sull’inarrestabile emergere di un nuovo ordine mondiale. Il Presidente iraniano Masoud Pezeshkian, il cui Paese è sottoposto a severe sanzioni finanziarie, ha presentato un’iniziativa per creare un sistema di conti speciali e regolamenti in valute nazionali all’interno dell’Organizzazione.
Il Presidente russo Putin è stato l’ospite d’onore della SCO, smentendo ancora una volta la propaganda secondo cui la Russia sarebbe isolata. Il 2 settembre, egli ha poi incontrato il Presidente Xi Jinping nel formato di una visita di Stato in Cina. Rivolgendosi ai partecipanti a Tianjin, Putin ha proposto di costruire una nuova piattaforma di investimenti per i paesi membri della SCO, simile a quella che propone per i BRICS, osservando che la SCO potrebbe contribuire a un nuovo sistema che, in Eurasia, possa sostituire i modelli “eurocentrici ed euro-atlantici” fallimentari e distruttivi.
Nel suo intervento al Consiglio dei Capi di Stato della SCO, il Presidente Xi ha descritto lo “Spirito di Shanghai” come basato su “fiducia reciproca, beneficio reciproco, uguaglianza, consultazione, rispetto della diversità delle civiltà e ricerca dello sviluppo comune”. In questo spirito, ha affermato, nella SCO si sono raggiunti “traguardi innovativi e storici di sviluppo e cooperazione”.
Il Presidente cinese ha inoltre proposto una nuova “Iniziativa per la Governance Globale”, descrivendola come una “visione di governance mondiale caratterizzata da ampie consultazioni e contributi congiunti per un beneficio condiviso, come sforzo per praticare il vero multilateralismo”. Vladimir Putin ha sostenuto la proposta, sottolineandone la rilevanza.
Sebbene la maggior parte dei media mainstream in Europa abbia presentato il vertice come “autoritario” e “anti-occidentale”, in realtà la porta è aperta a tutti in Occidente per unirsi allo “spirito di Shanghai”, rinunciando alla geopolitica, alla ricerca della dominazione unilaterale e per costruire slancio verso un futuro migliore per tutti. In questo modo, anche i confronti più aspri e letali possono essere risolti con urgenza, soprattutto a Gaza. L’unica risposta ragionevole al nuovo ordine mondiale emergente è unirsi ad esso e godere dei benefici della cooperazione “win-win”.