Se la vostra unica fonte di informazione sono i media principali, penserete sicuramente che il Presidente Trump stia andando incontro a un rapido impeachment, a meno che non si dimetta prima! Ogni giorno esce uno scandalo nuovo, sostenuto da fonti anonime, che vengono trattate dai direttori dei giornali come se fossero state verificate, e che ci assicurano che la destituzione di Trump sia ormai inevitabile.

Alla base di tutta questa isteria ci sono due presupposti altamente discutibili: 1) che Trump sia infantile, impetuoso, ignorante, pieno di rabbia, sopra le righe e circondato da razzisti, nativisti e familiari avidi che fanno politica per arricchirsi; e 2) che Putin sia stato responsabile della vittoria di Trump e diriga ora la sua Amministrazione, e che sia il cruento dittatore di una nazione che è il nemico mortale dell’America.

I grandi media, che in larga parte sono succursali delle reti di intelligence deviate e globaliste del Deep State, promuovono attualmente una replica della destituzione del Presidente Nixon nel 1974, che fu costretto a dimettersi per aver tentato di insabbiare lo scandalo Watergate. Un professionista stagionato, che ha vissuto quella stagione, osserva che le accuse a Trump di “intralcio alla giustizia”, di insabbiamento, nomina di un Inquirente Speciale e via dicendo, sono prese pari pari “dal copione del Watergate”. Ma il mondo è cambiato da allora.

Infatti la nomina dell’ex direttore dell’FBI Robert Mueller (nella foto con George Bush) come Inquirente Speciale per indagare sui presunti legami tra il team di Trump e funzionari russi dimostra la corruzione del sistema. Un ex direttore dell’FBI che indaga sugli “intralci alla giustizia”? Mueller è colui che ha insabbiato il ruolo saudita negli attacchi alle torri gemelle dell’11 settembre durante il suo mandato, e ha svolto un ruolo di primo piano nel creare l’apparato di sorveglianza di polizia, con il Patriot Act, che Trump ha attaccato. Inoltre, Mueller fu coinvolto personalmente nelle operazioni di intelligence contro Lyndon LaRouche e il suo movimento sin dagli anni Ottanta.

Mueller fa decisamente parte del Deep State. Eppure i media sostengono che sia “altamente credibile” e che la sua nomina renda ancora più probabile la destituzione di Trump.
Lyndon LaRouche vede la situazione in modo diverso. Prima di tutto, coloro che cercano di destituire Trump sono essi stessi deboli, il loro sistema è al collasso, e non hanno altro di positivo di offrire. In secondo luogo, è emersa nel frattempo un’alternativa reale, l’Iniziativa Belt and Road dalla Cina.

E, ancor più importante, il tema non è Trump, ma la rivolta globale contro il sistema imperiale britannico al collasso, che l’élite finanziaria e il Deep State cercano disperatamente di tenere in piedi. Collaborando con Vladimir Putin e Xi Jinping, e creando la possibilità di un ruolo degli Stati Uniti nel Ponte terrestre mondiale, Trump indebolisce ancor di più questo sistema transatlantico morente.

Ecco perché è sotto attacco, ma deve spiegarlo al popolo americano in modo da poter sopravvivere.