Come ha osservato l’inviato de La Stampa Domenico Quirico (https://www.raiplay.it/video/2025/02/Non-tarmo-piu—Agora-e31c485c-3b94-4f9b-a43b-7cd3f413e04a.html) in un’intervista televisiva, i resoconti dei media sugli incontri organizzati da Macron e Starmer, senza gli Stati Uniti, “sembrano i cinegiornali del 1956”, quando Regno Unito e Francia stavano preparando il fiasco di Suez.
In effetti, l’agitarsi e le dichiarazioni roboanti, e addirittura la propaganda usata da Gran Bretagna e Francia contro la Russia, che viene utilizzata per giustificare il piano dell’UE “Rearm Europe”, sembrano una fotocopia dei preparativi dell’invasione dell’Egitto. In conversazioni private, così come in dichiarazioni a colleghi e commenti a funzionari statunitensi, il primo ministro britannico Anthony Eden paragonò Nasser a Hitler: “Nasser non è un uomo di cui ci si possa fidare per mantenere un accordo più di quanto lo sia Hitler”; “Sappiamo tutti che è così che si comportano i governi fascisti e ricordiamo tutti che cosa è successo l’ultima volta. Non dobbiamo ripetere l’errore dell’appeasement” e ‘Se gli si permette di farla franca, ci ritroveremo tutti negli anni Trenta’.
Come andò a finire è noto. L’invasione anglo-francese dell’Egitto fu stroncata dall’intervento combinato di Stati Uniti e Russia. Il presidente Eisenhower mosse la Sesta Flotta nel Mediterraneo orientale e ordinò un attacco contro la sterlina britannica, mentre l’Unione Sovietica minacciava l’uso di bombe nucleari su Londra e Parigi. L’invasione fu annullata.
Come nel 1956, i leader britannici e dell’UE hanno paragonato il presidente russo Vladimir Putin a Hitler e hanno ammonito che negoziare con la Russia sarebbe stato come l’appeasement con Hitler nel 1938. Secondo il ministro degli Esteri polacco Radosław Sikorski, un Putin vittorioso potrebbe mobilitare l’industria e il popolo ucraino per un’ulteriore guerra, simile alle azioni di Hitler con la Cecoslovacchia, con una potenziale escalation di minacce contro i Paesi della NATO, inclusa la Polonia. In un discorso all’Università di Aix-Marseille, in Francia, il presidente Mattarella ha affermato che le “guerre di conquista” perseguite dalla Germania nazista sono simili all’invasione dell’Ucraina in corso da parte della Russia. Ha rimarcato che questo era “il progetto del Terzo Reich in Europa”, facendo un parallelo con le azioni della Russia.
Questa linea propagandistica è cucinata nei think tank di Londra e serve ai perenni schemi geopolitici britannici per un conflitto tra l’Europa continentale e la Russia. Ora che sta emergendo un’intesa strategica tra Washington e Mosca, Londra lancia un patetico tentativo di opporsi a questa intesa. “Gli Stati Uniti sono il nemico dell’Occidente”, ha scritto il capo redattore economico del Financial Times Martin Wolf (https://www.ft.com/content/b46e2e24-ca71-4269-a7ca-3344e6215ae3), invitando „l’Europa“ ad „essere all’altezza della situazione“.
È in questo contesto che, il 4 marzo, il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato il pacchetto di investimenti per la difesa “Rearm Europe”. (https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/sv/statement_25_673)
Lo sforzo britannico-UE ha le stesse possibilità di successo di quello anglo-francese del 1956. Come quel tentativo fallito segnò la fine degli imperi coloniali britannico e francese, le ambizioni di superpotenza del Regno Unito e dell’Unione Europea finiranno in un fiasco simile.