“Pechino necessita di una piena preparazione militare e diplomatica in merito a una guerra nella penisola coreana. Dovremmo aggiustare il più rapidamente possibile i nostri dispiegamenti militari lungo la frontiera nordorientale e le nostre strategie marittime di sicurezza”, sostiene Wang Haiyun, ex addetto militare cinese presso l’ambasciata cinese in Russia, ora esperto di un istituto cinese di analisi strategica.

Wang critica pesantemente la Corea del Nord in merito ai suoi collaudi nucleari e al lancio spaziale, sostenendo che “alle nazioni di dimensioni medie o piccole, ogni tentativo di sviluppare armamenti atomici e bombe strategiche per salvaguardare la sicurezza nazionale non porterà altro che calamità”.

Tuttavia, sostiene, “abbiamo anche bisogno di far comprendere a Seoul che l’introduzione di forze straniere per regolare certe tensioni regionali sarebbe distruttiva… I coreani del Sud devono tenere a mente che la loro nazione sosterrebbe il pieno impatto del caos della penisola coreana qualora scoppiasse una guerra”.

Ma l’obiettivo degli Stati Uniti, afferma, è la Cina. Essa deve “preparare appropriate contromisure contro le flotte degli Stati Uniti e del Giappone che accerchiano le nostre acque, [e] il dispiegamento di Washington del sistema di difesa antimissile in Corea del Sud”.

“Gli Stati Uniti e i loro due alleati asiatici”, aggiunge, “stanno irrobustendo le loro linee nell’Asia Nordorientale con la scusa di far fronte alle minacce espresse dalla Corea del Nord”.

Rivolgendosi ad Obama scrive: “L’intenzione di Washington di contenere Pechino tramite un aumento dei dispiegamenti militari e seminando zizzania nella penisola metterebbe soltanto a repentaglio il suo potere militare, che è divenuto gradualmente debole”.