Il 16 aprile, il Servizio di intelligence estero russo (SVR) ha pubblicato una significativa dichiarazione intitolata “L’eurofascismo, proprio come 80 anni fa, è il nemico comune di Mosca e Washington”. In essa si propone agli Stati Uniti di riscoprire la loro storia unica, il che consentirebbe anche di riportare i rapporti russo-americani su un terreno sano, con la missione comune di liberare il mondo da secoli di “eurofascismo”.
La dichiarazione del SVR cita momenti passati di allineamento tra le due potenze contro la Gran Bretagna e la Francia, tra cui la crisi di Suez del 1956 e la guerra di Crimea (1853-1856), quando gli Stati Uniti simpatizzavano con la Russia, come modelli per la cooperazione odierna.
A questo proposito, il conflitto in Ucraina viene presentato come l’ultimo esempio di quello che si definisce avventurismo anglo-europeo, che ha trascinato gli Stati Uniti a sostenere il regime di Kiev. Avventurismo che glorifica “i carnefici banderisti, che combatterono al fianco di Hitler e oggi commettono essi stessi numerosi crimini contro l’umanità”. La dichiarazione cita altri esempi storici, come i legami cordiali tra l’aristocrazia britannica e i nazisti, o i soldati francesi delle SS che difesero Berlino fino alla fine.
“Si sottolinea che gli Stati Uniti sono liberi grazie alla volontà degli antenati dei moderni americani di opporsi a dittature come la monarchia britannica o la rivoluzione giacobina”, dichiara il comunicato, in quello che viene interpretato come un appello a Washington affinché smetta di difendere un ordine europeo in declino e non dimentichi la propria eredità rivoluzionaria.
Pochi giorni dopo la pubblicazione di questa dichiarazione dell’ente di intelligence russo, un messaggio simile agli americani è stato inviato da Nikolay Patrushev (foto), che è stato direttore del Servizio federale di sicurezza russa (FSB) dall’agosto 1999 al maggio 2008, succedendo a Vladimir Putin, con il quale ha lavorato a stretto contatto per oltre due decenni e mezzo. Dopo aver ricoperto la carica di segretario del Consiglio di sicurezza della Russia dal maggio 2008 al maggio 2024, Patrushev è ora consigliere del Presidente.
In un’intervista pubblicata il 21 aprile sul quotidiano Kommersant, egli parla degli interessi comuni tra Russia e Stati Uniti e delle alleanze storiche che fanno parte del patrimonio comune dei due Paesi. Anche lui sottolinea l’importanza degli esempi storici della loro collaborazione, inclusa la Seconda guerra mondiale, che dovrebbero fungere da “base simbolica” per il dialogo necessario oggi.
A un certo punto, Patrushev cita un precedente molto meno noto, risalente alla guerra civile americana, quando inglesi e francesi stavano progettando di intervenire nel continente americano, ma la Russia decise di appoggiare “il governo legittimo di Abramo Lincoln” e fu quasi “l’unica grande potenza a sostenere l’America in quel momento così difficile”.