Nel pomeriggio di martedì scorso, a qualche ora dal dibattito tra i precandidati alla nomina democratica per le presidenziali del 2016, il politico ed economista Lyndon LaRouche ha sottolineato come l’abbrutimento della campagna elettorale americana venga orchestrato dalla forze imperiali britanniche: subendo la loro influenza, sia il partito repubblicano sia quello democratico si sono rivelati definitivamente un fallimento. LaRouche ha quindi fatto appello alla creazione di nuove fondamenta politiche, per creare una nuova presidenza in grado di mandare in bancarotta chi davvero se lo merita, Wall Street, e riorganizzare l’economia nazionale, affrontando così in modo efficace, a livello internazionale, la crisi attuale.

A poche ore da questo monito, il terribile spettacolo televisivo dei cinque contendenti democratici ha dato assolutamente ragione a LaRouche.

“È stato avvilente. Una farsa. Una frode”, ha dichiarato. “Un circo, una delle cose più disgustose, delle più rivoltanti che siano mai state fatte durante una campagna politica degli Stati Uniti d’America. Corruzione. Inganno della popolazione. È stato come se ai cittadini fosse stata tolta l’anima. Come se fossero stati ridotti a marionette. I candidati meriterebbero di veder sostituite le loro facce con dei musi di animali. Non parliamo poi di quelle orde di idioti tutti eccitati dalle loro stesse grida. I cosiddetti candidati? Semplici strumenti di questa sorta di tortura”.

Tutta la rappresentazione è stata orchestrata dai circoli fedeli a Obama, che a sua volta è uno strumento dell’impero britannico. È stata organizzata da agenti britannici installati, per così dire, negli Stati Uniti. La nazione è smarrita, proprio a causa di Obama, una figura senza onore, senza morale.

Contrariamente alla valutazione offerta dai media e dagli aguzzini politici, Hillary Clinton è stata la grande perdente del dibattito, in quanto è la prima ad essere una “causa persa”:

“È diventata il personaggio principale della messa in scena di ieri sera”, ha commentato mercoledì LaRouche. “In quanto è il fallimento maggiore tra tutti quelli chiamati a dibattere. È l’architetto del fallimento. È il pallone gonfiato che ha perso il premio della serata”.

LaRouche ha poi analizzato con attenzione le questioni dibattute. Hanno parlato del futuro? Dov’è stato la discussione sulle modalità per riorganizzare l’economia americana?

È ovvio, soprattutto ai nostri lettori abituali, che questa prospettiva dipende dal lavoro del movimento di LaRouche nel creare appunto una presidenza competente per gli Stati Uniti.

“La medicina sta nel procurare un certo riferimento per la futura guida politica [degli Stati Uniti], nell’esprimere il concetto della leadership, la missione della leadership. “Questa è la nostra responsabilità”, ha concluso LaRouche. “Se si cerca di indurre qualcosa”, continua, riferendosi al metodo dell’agire politico, “dalla mera osservazione dei cosiddetti fatti, e di presumere che questi fatti conferiranno un certo senso di sicurezza, si finisce col rifugiarsi in un finto paradiso. Il punto è, invece, nel creare un vero paradiso. Qualcosa di completamente diverso dal dibattito televisivo”.

Il “dibattito britannico” e i droni

Il dibattito circense tra i candidati democratici è stato organizzato dalla CNN, nelle persona di Anderson Cooper, discendente delle ricchissima famiglia dei Vanderbilt. È stato proprio questo agente britannico, dice LaRouche, a scegliere i “temi” che i cosiddetti candidati avrebbero dovuto trattare, i tempi e la durata delle singole discussioni. LaRouche ribadisce che è evidente la presenza dello zampino di Londra.

Il grande fallimento di Hillary Clinton nella serata di martedì è stato reso evidente da una serie di articoli pubblicati successivamente sul sito theintercept.com di Glenn Greenwald, noto per esser stato tra i primi a dar voce a Edward Snowden. L’autore di questi articoli è una fonte interna all’apparato omicida che controlla i droni agli ordini di Obama. Molto correttamente è da alcuni definito il “nuovo Edward Snowden”. Corroborando le sue affermazioni con documenti secretati, la fonte ha costretto l’ACLU a denunciare gli assassinii tramite droni come nient’altro che assassinii e a dimostrare così che tutte le rassicurazioni espresse da Obama e l’ex Ministro della Giustizia Holder si sono rivelate ingannevoli.

Il fatto che il programma sia, per così dire, ad alta tecnologia, non ne sminuisce la nocività. A monte esso segue le tirate di un Obama che, sin dal suo primo mandato, sceglie le vittime come fossero carte da gioco, mentre a valle si rivela tecnologicamente inferiore ai sistemi offensivi usati dai russi in Siria, contro l’ISIS : i droni inseguono le vittime sulla base della semplice localizzazione delle celle cui i loro telefoni portatili risultano agganciati via radio, dunque conducono attacchi altamente imprecisi.

La fonte afferma, infatti:

“È necessario un profondissimo atto di fede nella tecnologia che si usa… Vi sono stati numerosi casi in cui ho constatato che le informazioni fornite dall’intelligence erano sbagliate”.

Questa è la prima causa dell’uccisioni di civili:

“È stupefacente il numero di casi in cui i segnali di selezione vengono attribuiti erroneamente a certe persone. Non prima di molti mesi o di anni dopo ci si rende conto d’improvviso che è passato tutto questo tempo mentre si pensava di seguire un obiettivo importante e, invece, si comprende che si trattava della mamma con in mano il telefono tutto il giorno”.

A proposito, avete telefonato a vostra madre, recentemente?

Così, dopo otto anni di presidenza di Obama si continua ad ammazzare le persone sbagliate, a grandi numeri. E probabilmente il numero degli innocenti assassinati è un multiplo delle vittime prescelte. Durante un periodo di cinque mesi dell’Operazione Haymaker in Afghanistan, circa il 90% dei morti ammazzati da colpi dell’aviazione non erano i giusti bersagli. Dice la fonte:

“Chiunque venga sorpreso nelle vicinanze è considerato colpevole per associazione…” [quando]… “un drone attacca, uccide più di una persona, senza garanzia che le vittime meritassero tale sorte. Così, si tratta di un gioco d’azzardo di dimensioni impressionanti”.

I suoi documenti dimostrano che l’esercito designa le vittime come “nemici uccisi durante un’azione” (EKIA, nell’acronimo) anche se non erano quelle prescelte per l’attacco aereo. A meno che non emerga una prova postuma che dimostri che i maschi uccisi non erano terroristi né “illegittimi combattenti nemici”, la designazione come EKIA permane.

Dice che questo andazzo:

“è folle. Ma ormai ci siamo abituati. La comunità dell’intelligence, il JSOC, la CIA e chiunque aiuti e porti a termini i programmi è ormai a suo agio con quell’idea”.

Ecco che cosa Hillary ha cercato di propinare – la politica genocida britannica portata avanti da Obama -, in qualità di vittima della “sindrome di Bettelheim”, come le chiama LaRouche. È passata da un sentimento intenso di paura di essere assassinata da Obama ad un sentimento di complicità con i desideri di terrore di Obama, fino a diventarne volutamente una complice.

Una Hillary apprendista stregona che più tardi ha cominciato a rimproverare Obama perché ha intenzioni omicide inferiori alle sue proprie.

È importante non lasciarsi ingannare ancora, né di commettere la follia di cercare di restringere il tutto a una “questione” o più “questioni” come quelle sollevate da Anderson Cooper. E ammettere infine che questo processo è in fondo irrimediabilmente corrotto. Ciò che si chiede è una vera leadership, innescando un Nuovo Rinascimento. È ciò che può catalizzare un processo di selezione di una presidenza degna di questo nome.