La CDU e la SPD hanno iniziato i colloqui per la formazione di un nuovo governo, ma non c’è alcuna indicazione che stiano prendendo in considerazione una rottura con la tradizionale geopolitica britannica e la strategia di conflitto con la Russia. Al contrario, i leader di entrambi i partiti si sono schierati con fervore dalla parte di Volodymyr Zelensky dopo lo scontro tra quest’ultimo e Trump. Una questione importante all’ordine del giorno è la sospensione della “Schuldenbremse”, la clausola inserita in costituzione che vieta l’emissione di debito pubblico al di fuori dell’obbligo di “aumento zero del bilancio”. Per annullare questa disposizione sarebbe necessaria una maggioranza di due terzi nel nuovo Bundestag, che si riunirà il 23 marzo, e ciò dovrebbe rivelarsi difficile.
Una sospensione del tetto al debito aprirebbe la porta all’emissione di titoli nell’ordine di 400 miliardi di euro direttamente per le forze armate e altri 400-500 miliardi per le infrastrutture, molte delle quali sarebbero indirettamente destinate a scopi militari, come porti, ferrovie e siti di stoccaggio di hardware. Questo sarebbe il contributo della Germania al riarmo collettivo annunciato dalla Presidente della Commissione UE von der Leyen il 2 marzo a Londra, che prevede uno stanziamento iniziale di 200-300 miliardi di euro all’anno.
Accordi su progetti di militarizzazione erano già stati firmati da Berlino nel 2024, durante gli ultimi mesi dell’amministrazione Biden. Uno di questi riguarda lo stazionamento di nuovi missili statunitensi a medio raggio, compresi i futuri sistemi ipersonici, a partire dal 2026. Ci sono anche accordi con Francia e Regno Unito sulla cooperazione nello sviluppo di missili a lungo raggio, quello britannico da finalizzare con il nuovo governo tedesco. A differenza degli attuali missili Storm Shadow, con una gittata di 230 km, che Regno Unito e Francia hanno consegnato all’Ucraina, i nuovi missili previsti, prodotti congiuntamente, sarebbero in grado di colpire il territorio russo in profondità.
Inoltre, la Germania produrrà un maggior numero di missili da crociera Taurus, con una gittata di 500 km. Mentre il cancelliere uscente Olaf Scholz aveva posto il veto alla loro consegna all’Ucraina, il probabile nuovo cancelliere Friedrich Merz è favorevole. Inoltre, molti dei governi della “coalizione dei volenterosi” europea, impegnati a continuare lo scontro con la Russia sotto la guida anglo-francese e pronti a spendere decine di miliardi di euro per farlo, sono interessati all’acquisto dei sistemi Taurus e stanno valutando di aderire agli accordi tripartiti tra Germania, Francia e Regno Unito.
Tutto questo viene venduto alla popolazione con la nobile narrazione di difendere la libertà dell’Europa contro la Russia, ma è improbabile che venga bevuto da una popolazione che preferirebbe la pace e la cooperazione tra Occidente e Oriente.