Il 30 dicembre la presidente di MoviSol Liliana Gorini è stata nuovamente intervistata da Marisa Sottovia a Radio Gamma 5, questa volta sull’entrata in vigore il primo gennaio della legge europea sul cosiddetto “bail-in” che prevede il prelievo forzoso sui conti correnti in caso di fallimento di una banca. Nonostante le assicurazioni di Renzi sulla presunta “solidità” del nostro sistema bancario, sono molti a temere che si ripeta ciò che è accaduto con Banca Etruria e le altre tre banche fallite il mese scorso, e che ha già portato al suicidio di Luigino D’Angelo, il pensionato di Civitavecchia che aveva perso tutti i suoi risparmi. Gorini ha ricordato che già nel 2012 MoviSol aveva posto l’alternativa tra separazione bancaria o prelievo forzoso, e molti erano increduli, ma dal primo gennaio diventerà evidente a tutti che questo sistema finanziario, basato sulla speculazione e sui titoli tossici (quali derivati, obbligazioni subordinate e via dicendo) è irrimediabilmente in bancarotta, e solo la rapida approvazione della legge Glass-Steagall potrà impedire il peggio e tutelare i risparmi dei cittadini.

“Ecco perché il movimento di LaRouche si è mobilitato durante le feste di Natale, distribuendo in tutto il mondo, a partire dagli Stati Uniti, lo stesso volantino, che chiede ai cittadini di esercitare pressioni sul Congresso USA e su tutti i parlamenti nazionali affinché discutano in aula e approvino con urgenza i numerosi disegni di legge per il ripristino della legge Glass-Steagall. In Italia giacciono incagliati in Commissione Finanze da due anni ormai. Essi a questo punto sono l’unica alternativa al caos”.

Sono giunte moltissime domande degli ascoltatori, che ricalcano le stesse domande che ci sono state poste il 28 dicembre a Bologna, durante la nostra manifestazione per la separazione bancaria. Ad esempio “che cosa fare dei risparmi, metterli sotto il materasso?”. “Le soluzioni fai da te non servono a niente” ha risposto Gorini. “È in corso un crac peggiore di quello del 2008, perché come ammette perfino la rivista tedesca Manager Magazin, dal 2008 non è stato fatto nulla per ridurre le dimensioni delle “big banks”, anzi, l’opposto, e “solo il ripristino della legge Glass-Steagall risolverà il problema” vietando i titoli tossici e liberando risorse per finanziare l’economia reale. “Parlavate prima del tornado in Veneto, e del fatto che non è arrivato nemmeno un euro per la ricostruzione: è questo il vero problema, finché non verrà approvata la legge Glass-Steagall, e un nuovo sistema creditizio, nessuna risorsa dello Stato andrà all’economia reale, alle infrastrutture, all’industria, all’agricoltura, va tutto a rifinanziare la bolla speculativa”.

Un altro ascoltatore ha chiesto, giustamente “ma i banchieri responsabili della speculazione non dovrebbero risponderne?”. “Ottima domanda” ha risposto Gorini “a cui ha risposto due giorni fa l’economista LaRouche, che ha promosso la legge Glass-Steagall negli Stati Uniti, chiedendo che vengano arrestati i banchieri che si accingono ad effettuare il bail-in, prima che possano colpire” (vedi). “Occorre costituire una nuova Commissione Pecora, come quella creata dall’italo-americano Ferdinand Pecora, PM di New York, negli anni Trenta, che mise sul banco degli imputati JP Morgan e altri speculatori, e preparò la strada alla legge Glass-Steagall del 1933″. Alla domanda “che possibilità ci sono che venga approvata la legge Glass-Steagall?” Gorini ha risposto “dipende unicamente dalle pressioni che i cittadini eserciteranno nei prossimi giorni sui loro parlamentari eletti, così come negli Stati Uniti le stiamo esercitando sul Congresso, o negli altri paesi europei che hanno disegni di legge per la separazione bancaria, ad esempio Svizzera, Svezia, Austria e Belgio. Chiedete e pretendete che il Parlamento italiano, invece di discutere di scemenze, discuta in aula e approvi i sei disegni di legge per la separazione bancaria presentati da quasi tutti gli schieramenti politici”.