Nel contesto di quello che dovrebbe diventare un programma urgente di ricostruzione della Striscia di Gaza, i piani elaborati anni fa dall’Egitto per il Sinai assumono oggi un’importanza ancora maggiore. La scorsa settimana, in occasione del 52º anniversario della Guerra del 6 ottobre 1973 e della riacquisizione del Sinai dall’occupazione di Israele, il Ministero della Pianificazione, Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale egiziano ha annunciato un pacchetto di progetti di sviluppo per l’area in vari settori. Dal 2014, il Sinai è passato dall’essere un focolaio di terrorismo e contrabbando, a un centro di sviluppo economico. Venti grandi progetti sono già stati completati. Con la ricostruzione della Striscia di Gaza, sarà possibile integrare economicamente quest’ultima con il Sinai.
I progetti annunciati comprendono:
Ospedali – sono in costruzione, dal lato egiziano di Rafah e a Nakhil, due nuovi ospedali, mentre altri due verranno ristrutturati; nel Sud Sinai sono previsti quattro nuovi ospedali ad Abu Rudeis, Dahab, Santa Caterina e Taba.
Istruzione – le università e le scuole vengono ampliate e potenziate con nuovi edifici e nuovi dipartimenti, ad esempio presso l’Università Tecnologica di Port Said Est. È in fase di costruzione una nuova università, la Salman bin Abdulaziz University.
Acqua – l’impianto di trattamento triplo delle acque reflue Al-Mahsama mira a bonificare 250 milioni di metri quadrati di terreno, mentre il sistema Bahr El-Baqar tratta cinque milioni di metri cubi di acqua al giorno per irrigare 168.000 ettari nel Sinai. Un impianto di dissalazione a East Port Said produrrà 150.000 metri cubi di acqua al giorno, mentre nel Sinai meridionale nuovi impianti di dissalazione e condutture forniranno 80.000 metri cubi di acqua al giorno alle comunità locali.
Servizi pubblici – sarà completata la costruzione di un centro servizi che fornirà più di 150 servizi pubblici, tra cui servizi notarili, di stato civile e di traffico, il tutto in un’unica sede.
Nuove città – sono in costruzione nuove città, tra cui New Rafah City, costruita accanto alla città vecchia che è divisa tra l’Egitto e la Striscia di Gaza. La nuova città comprenderà 4.500 unità residenziali.
Trasporti – nell’ottobre 2024, le Ferrovie Nazionali Egiziane hanno iniziato per la prima volta da 50 anni a far circolare treni passeggeri sui primi cento chilometri della vecchia ferrovia del Sinai, tra Ismailia, sul Canale di Suez, e Bir El-Abd, a metà strada tra Rafah e il confine con la Striscia di Gaza, dopo averli riabilitati. I piani dell’Egitto prevedono la rimessa in servizio della linea fino ad Arish, che dista dieci chilometri da Rafah. Idealmente, la linea potrebbe proseguire fino alla città di Gaza e persino fino a Israele, lungo il percorso della vecchia ferrovia Sinai-Palestina, diventando potenzialmente una “ferrovia della pace” che collegherebbe l’Asia sud-occidentale all’Africa.