Jeremy Corbyn ha stravinto le primarie del partito laburista, con quasi il 60% dei voti. Questo segna la disfatta di Tony Blair, che aveva dichiarato Corbyn un arci-nemico in un discorso a Londra lo scorso luglio (“Se il vostro cuore batte per Corbyn, fatevi fare un trapianto”).

La vittoria di Corbyn ha diviso il campo socialista e socialdemocratico in tutta Europa. I socialisti blairiani lo descrivono come un pericoloso comunista, mentre altri giustamente sostengono che ha ragione quando respinge le fallimentari politiche economica e estera del governo. Il sostegno per Corbyn conferma il favore popolare in tutta Europa per personaggi anti-establishment contrari all’austerità.

I nostri lettori sono stati informati con grande anticipo di ciò che sarebbe avvenuto e sul suo significato. L’elemento chiave della politica di Corbyn è l’intenzione, affermata pubblicamente, di ridurre il potere della City di Londra reintroducendo la legge Glass-Steagall (separazione bancaria). Nelle settimane precedenti la sua vittoria, i tabloid scandalistici lo hanno attaccato per averne parlato ad un congresso del movimento australiano associato a Lyndon LaRouche, il Citizens Electoral Council.

Dopo essere stato nominato, Corbyn ha pubblicato la lista dei membri del suo governo ombra, dove spicca John McDonnell, l’architetto della sua politica economica, che sarà Cancelliere dello Scacchiere. Economista ed ex sindacalista, McDonnell si oppose alla guerra in Irak ed è contrario all’indipendenza della Bank of England. Sulla rivista Labour Briefing scrisse (2012): “Nella prima settimana di un governo laburista, sarebbe ripristinato il controllo democratico sulle decisioni importanti, ponendo fine al potere decisionale sui tassi d’interesse e portando le banche nazionalizzate e sussidiate sotto il controllo diretto [dello Stato], per costringerle a prestare e investire le risorse nella modernizzazione della nostra economia e per creare posti di lavoro”.

Nello stesso articolo, McDonnell si è detto favorevole ad un “sistema Glass-Steagall in piena regola”, per separare le banche ordinarie da quelle d’affari.

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