Questa settimana, all’incontro annuale dei BRICS a Kazan, in Russia, si discuterà di come superare l’attuale sistema mondiale, ingiusto e in bancarotta, mentre alla conferenza annuale del FMI a Washington si discuterà di come mantenerlo in vita ad ogni costo. Un terzo incontro, ospitato dai candidati indipendenti larouchiani Jose Vega e Diane Sare, il 26 ottobre, offrirà una prospettiva per una nuova architettura globale di sicurezza e sviluppo.
La conferenza dei BRICS, alla quale parteciperanno i leader di ventiquattro Paesi, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e almeno altri 26 Paesi che hanno presentato domanda di adesione, riveste un’importanza storica. Come ha spiegato il presidente russo Vladimir Putin, che ospita l’incontro, non verranno prese solo decisioni per proseguire sulla via dello sviluppo, che ha già raggiunto traguardi importanti, ma verranno anche fatti passi concreti verso l’emancipazione dalla schiavitù del sistema dollaro/FMI. Putin ha chiarito che i BRICS non intendono adottare modelli sbagliati come quello dell’euro, ma che l’uso del dollaro come arma (“weaponization”) li costringe a creare un sistema di pagamenti e un sistema di valute commerciali come pura necessità di protezione e di aumento degli scambi e degli investimenti.
Appena un giorno prima dell’inizio del vertice, la Cina e l’India hanno concordato di risolvere la disputa di confine del 2020, che ha impedito loro di collaborare al meglio su questioni internazionali più ampie. Si tratta di un segnale molto promettente per il futuro delle relazioni, spesso travagliate, dei due giganti asiatici.
La presidente dello Schiller Institute Helga Zepp-LaRouche (foto) ha descritto le sfide che i BRICS devono affrontare e le prospettive di questo vertice, nei commenti alla riunione settimanale della Coalizione Internazionale per la Pace del 18 ottobre:
“Sono certa”, ha dichiarato, “che i BRICS ne usciranno molto forti, molto più forti del vertice di Johannesburg dello scorso anno in Sudafrica. Annunceranno nuove strutture di un’architettura di sicurezza internazionale. Sono abbastanza sicura che questa sarà sulla falsariga di quanto detto da Putin quando, il 14 giugno, ha proposto una nuova infrastruttura di sicurezza eurasiatica. E probabilmente ribadiranno ciò che il presidente cinese Xi Jinping affermato più volte, ad esempio al presidente Obama, ovvero che i BRICS sono aperti all’adesione di ogni nazione [al processo di sviluppo mondiale]. Sono convinta che ciò che i BRICS stanno cercando di fare sarà molto positivo in ogni caso”.
Tuttavia, la signora LaRouche ha anche messo in guardia contro i tentativi di destabilizzazione durante il vertice, come un attacco israeliano all’Iran, di cui si parla da tempo. L’Iran, che si è unito ai BRICS il 1° gennaio di quest’anno, è un Paese chiave lungo le direttrici Nord-Sud ed Est-Ovest della Belt and Road Initiative, che la fazione perdente dell’élite transatlantica mira a sabotare creando scompiglio proprio in quella regione (vedi sotto). Un bombardamento dell’Iran potrebbe portare a una deflagrazione mondiale, che può essere evitata solo qualora il governo degli Stati Uniti si impegnasse con i fatti, e non solo a parole, a porre fine alla follia del governo Netanyahu.
Il 26 ottobre, a New York, i candidati indipendenti Diane Sare (in corsa per il Senato degli Stati Uniti) e Jose Vega (candidato nel 15° distretto congressuale di New York) mobiliteranno i cittadini americani affinché si uniscano alla lotta per togliere il potere dalle mani di un establishment corrotto e rimetterlo nelle mani del popolo. Tra i relatori, oltre a Sare e Vega: Scott Ritter, Helga Zepp-LaRouche, Ray McGovern, Garland Nixon, Lawrence Wilkirson, Dennis Fritz, Jimmy Dore, Keaton Weiss, Russell Dobular.
La manifestazione sarà trasmessa in livestreaming dalla sala concerti di Manhattan, con traduzione simultanea in più lingue. Per iscriversi e avere accesso alle traduzioni simultanee su Zoom, visitare il sito https://www.vegasarepeacefund.org/.