Il Presidente Obama ha dovuto incassare molti colpi nelle ultime settimane, soprattutto quando è stata bocciata dal Congresso la procedura accelerata (fast track) per l’approvazione dei trattati di libero scambio. Tuttavia, nonostante la crescente opposizione nei suoi confronti da parte dei democratici, non è stato ancora assestato il colpo decisivo, in quanto essi non hanno ancora affrontato il problema fondamentale: Obama è la continuazione della dinastia fascista dei Bush nella politica americana.

E’ diventato evidente nella battaglia sul TPP (Trans-Pacific Partnership); dopo che la stragrande maggioranza dei democratici alla Camera dei Rappresentanti hanno usato una manovra tattica, il 12 giugno, per bocciare il disegno di legge che conferiva al Presidente l’autorità del fast track, Obama ha agito dietro le spalle del suo partito negoziando un accordo con lo Speaker repubblicano Boehner ed il capogruppo al Senato McConnell, per rimetterlo in agenda. Guadagnando tempo per intimidire i democratici, e sostenuto dalle multinazionali, dai loro lobbisti e dai loro uomini nei media, è ancora possibile che Obama riesca a far approvare il disegno di legge, nonostante l’opposizione nella base democratica.

Alcuni leader democratici cominciano a dire apertamente di essere stati traditi da Obama, che ha mentito loro, e di essere pronti a “tornare sulle barricate” per far bocciare il disegno di legge. Ma nonostante la rabbia, neanche un democratico eletto ha proposto l’impeachment di Obama per le sue continue violazioni della Costituzione americana.

Però il Presidente è sempre più sotto attacco, sotto vari fronti:

  • I democratici, guidati dal Sen. Tim Kaine della Virginia, e dal congressista californiano Adam Schiff, insistono che Obama si attenga alla Costituzione venendo al Congresso per chiedere l’autorizzazione all’uso della forza militare prima di continuare le “guerre” in Medio Oriente;

  • Il democratico John Conyers ha presentato una mozione contro il sostegno militare dell’amministrazione Obama alle milizie neonaziste che sostengono il regime di Kiev;

  • I democratici hanno ripetutamente sfidato la sua estensione dell’uso illegale dello spionaggio iniziata da Bush, e la stessa guerra dei droni;

  • Molti democratici hanno attaccato la sua politica a sostegno di Wall Street, mentre sono sempre più gli americani che vivono al di sotto del livello di povertà.

Ma questa opposizione su singoli temi non risolve il problema, che può essere risolto solo da uno sforzo bipartisan per l’impeachment, come ha ribadito più volte LaRouche. E’ anche il modo migliore per risparmiare agli americani la misera scelta tra Jeb Bush ed Hillary Clinton, se la nazione sopravviverà fino alle elezioni del novembre 2016.