In un’intervista all’agenzia di stampa russa TASS, Helga Zepp-LaRouche ha lanciato un chiaro monito contro la politica di scontro di Stati Uniti, UE e NATO. L’introduzione all’intervista, pubblicata nella versione russa il 31 maggio, fa notare che “un numero crescente di Paesi ed altre forze al mondo comprende che la politica delle sanzioni non ha futuro e che è necessaria la cooperazione globale”.

La signora LaRouche sottolinea che “tutto il settore transatlantico è in bancarotta e sta per subire un crac peggiore di quello del 2008. Il Premier giapponese Abe, dopo un’importante visita in Russia, lo ha detto chiaramente al recente vertice del G7, ma è stato contraddetto dal Presidente Obama, che sostiene che ‘la ripresa sta migliorando’, cosa assurda alla luce dei tassi di interesse negativi delle banche centrali e del dibattito sull’‘helicopter money’ (vedi EIR Strategic Alert 22/16).

L’Occidente, “più dell’Asia, ha bisogno della politica One Road One Belt di cooperazione economica eurasiatica, che integrerà l’Eurasia da Vladivostok a Lisbona, ma anche di invitare gli Stati Uniti a partecipare a questa prospettiva. L’unico modo per evitare la catastrofe è riuscire a superare la geopolitica e adottare un nuovo paradigma, basato su una partnership per lo sviluppo globale e per gli scopi comuni del genere umano.”

Alla domanda come mai l’Occidente si rifiuti di cooperare con la Russia contro il terrorismo, i reati cibernetici ed altre sfide internazionali, la signora LaRouche risponde che praticamente ogni conflitto “deriva dagli sforzi dell’impero anglo-americano di mantenere un mondo unipolare, che di fatto ha già cessato di esistere. Sempre più forze al mondo si rendono conto del fatto che… gli interessi delle loro nazioni vengono tutelati molto meglio fermando le sanzioni e la politica di scontro con Russia e Cina.

“Il fatto che Russia e Cina abbiano creato una partnership strategica molto forte, con l’India come terzo partner, ha spostato la bilancia strategica del mondo. Sempre più Paesi vedono i benefici della cooperazione per lo sviluppo congiunto, invece di restare sotto il gioco dello scontro militare. Siamo ad un bivio storico, ed in momenti come questi, quello che conta è la leadership del tipo che abbiamo visto esercitare dal Presidente Putin”.