In una dichiarazione in occasione del 50° anniversario della firma degli Accordi di Helsinki, il Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov (foto) ha ribadito la proposta di una nuova architettura di sicurezza per l’Europa nello spirito del 1975. Tuttavia, ha anche formulato alcune osservazioni critiche sull’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), nata da quegli accordi a distanza di vent’anni. Da organizzazione promotrice della pace, ha affermato, “l’OSCE è stata sempre più utilizzata come un semplice strumento nella guerra europea contro la Russia… Ciò riporta alla mente certi eventi storici: con i loro attuali leader, la Germania moderna e il resto dell’Europa si stanno trasformando in un Quarto Reich. La situazione è estremamente allarmante e l’OSCE difficilmente potrà essere d’aiuto”. La dichiarazione di Lavrov è stata pubblicata da Rossijskaja Gazeta il 1° agosto.

La definizione di “Quarto Reich”, con cui Lavrov ha bollato l’Europa, ha conseguenze enormi, sapendo che il “Terzo Reich” si riferisce alla Germania nazista, anche se ci si può aspettare che i leader europei la considerino come tipica della propaganda russa. Proprio di recente, la Russia ha annullato un accordo tra Germania e Russia, risalente al 1996, sui contatti e sulla cooperazione militare, affermando che fosse diventato privo di significato, poiché gli stessi tedeschi stavano tagliando tutti i canali con la Russia. Questo può essere visto come la risposta russa al Ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius, che giustifica la politica di riarmo con l’argomento che i trattati conclusi in passato non sarebbero più validi.

Dopo aver denunciato la Germania come il “Quarto Reich”, quale sarà la prossima mossa della Russia? Una possibilità potrebbe essere quella di puntare contro la Germania i nuovi missili Oreshnik, dai quali la NATO non dispone di un sistema di difesa aerea efficace. Putin ha annunciato questa settimana che è iniziata la produzione in serie della nuova arma. In precedenza, c’erano state indicazioni che la Rheinmetall, la principale azienda tedesca nel settore della difesa, potrebbe diventare un bersaglio, proprio come lo stabilimento aeronautico ucraino di Yushmash, che è stato distrutto dal primo collaudo del missile ipersonico, lo scorso dicembre. Sembra che il partito guerrafondaio in Germania sia del tutto ignaro di tale pericolo. Infatti, la narrazione della NATO è tutta incentrata su scenari di un attacco russo a piccoli Paesi sul fianco orientale dell’Alleanza, come le tre repubbliche baltiche.

In ogni caso, la Germania e l’Europa nel suo complesso vengono sempre più viste dalla dirigenza russa come la principale minaccia (cfr. il commento di Dmitrij Trenin qui sotto). Pertanto, il Cancelliere Merz, il Ministro della Difesa Boris Pistorius e il Ministro degli Esteri Johann Wadephul farebbero bene a diradare ogni dubbio, chiarendo di non avere alcuna intenzione di seguire le orme del Terzo Reich.