Da quando è stato reso pubblico il piano di pace in 28 punti dell’amministrazione Trump per l’Ucraina, i leader della cosiddetta “Coalizione dei volenterosi” sono stati gettati in uno stato di panico controllato. C’è una buona ragione per questo: se la guerra in Ucraina finisse, la Russia non fosse più considerata uno Stato paria e la NATO accettasse di fermare la sua espansione verso est, tutta la loro politica andrebbe in fumo, a cominciare dalla massiccia campagna di riarmo e delle sanzioni infinite.

Il 23 novembre, i leader di Francia, Germania, Regno Unito e UE hanno incontrato la delegazione statunitense a Ginevra per discutere la bozza del piano. Secondo quanto riferito, le loro principali obiezioni riguardano i territori che l’Ucraina dovrebbe cedere alla Russia, la limitazione delle forze armate e l’uso dei beni russi congelati in Europa. Ciononostante, sembrano aver concordato di sostenere l’iniziativa di Trump. Mentre il loro linguaggio è stato cauto, altri diplomatici e funzionari europei hanno usato termini molto più crudi per descrivere le proposte.

Gli ucraini affermano che il piano originale è già stato sostanzialmente modificato per essere più favorevole alle posizioni di Kiev, come era prevedibile. Ma, come ha riconosciuto Zelensky, questi si trova in una posizione troppo debole per negoziare con l’amministrazione Trump e deve contare sugli alleati europei. Secondo alcune fonti, egli ha accettato che i dettagli siano definiti tra lui e Trump e che l’amministrazione Trump gestisca anche i negoziati con Mosca. Tuttavia, per quanto riguarda gli impegni della NATO e dell’UE, queste due parti dovranno accettarli.

Un lucido osservatore, il generale Marco Bertolini, ex comandante delle forze speciali, ha lanciato un severo monito all’Europa. Egli ritiene che, se Volodymyr Zelensky non accetterà il cosiddetto piano in 28 punti, l’Ucraina sarà sconfitta e alcuni paesi europei, guidati dal Regno Unito, la trasformeranno in un incubo simile a quello dell’Afghanistan. “Se non ci sarà la pace per l’opposizione della UE, che è l’unica che può mettersi di traverso, temo che ci sarà una sconfitta sul campo dell’Ucraina, dopo di che potrebbe essere costituito un governo in esilio da qualche parte, magari a Londra, che sosterrà la resistenza del Paese chissà per quanto tempo”, ha detto Bertolini a ilsussidiario.net. “E noi continueremo ad alimentarla. Vedo un Afghanistan europeo che andrà avanti per altri vent’anni. Per l’Europa accettare la sconfitta dell’Ucraina è riconoscere di avere perso la guerra, come se l’avesse combattuta direttamente. Ho paura che alcuni governi europei, sicuramente quello britannico, quello tedesco, ma anche i polacchi e forse i francesi, potrebbero essere tentati di dire che, finita la guerra, non bisognerà comunque darla vinta alla Russia” ha continuato Bertolini (https://www.ilsussidiario.net/news/ucraina-e-piano-usa-1-a-zelensky-resta-solo-trump-se-fa-come-dice-lue-avremo-un-nuovo-afghanistan/2906708/).

Si tratta, in effetti, di una prospettiva che corrisponderebbe ai piani di molti di coloro che oggi sono al potere.