Da quando Donald Trump è arrivato alla Casa Bianca, il presidente francese Macron ha spinto con forza per la realizzazione di un’“economia di guerra” in Francia e in Europa, proponendosi implicitamente come comandante in capo di questa impresa. Ma nel suo discorso televisivo del 5 marzo si è spinto oltre, designando la Russia come il nemico che minaccia la libertà e la democrazia. A questo ha aggiunto che avrebbe consultato gli alleati europei sulla possibilità di estendere il deterrente nucleare francese all’UE per proteggerla da Mosca. Le sue osservazioni hanno suscitato il ricordo, da parte di un divertito Vladimir Putin e del suo Ministro degli Esteri, del destino di Napoleone quando la sua “grande armée” tentò di conquistare il Paese.
Anche in Francia c’è una forte opposizione alle manie di grandezza di Macron, tra cui l’idea di finanziare lo sforzo bellico con investitori privati, hedge fund e i risparmi della popolazione. Per quanto riguarda l’estensione dell’ombrello nucleare, il colonnello Hogard, il colonnello Corvez e l’ammiraglio Gaucherand hanno lanciato un appello (https://www.solidariteetprogres.fr/spip.php?article16863), firmato da altri ufficiali in pensione e leader sovranisti, tra cui Jacques Cheminade (foto), presidente di Solidarité et Progrès. Essi affermano che “le armi nucleari non sono più potenti di qualsiasi altra arma, sono l’arma definitiva per difendere una nazione la cui stessa esistenza, al di fuori di qualsiasi campo di battaglia convenzionale, deve dissuadere un potenziale nemico dall’attaccarla, per paura delle terribili e insopportabili rappresaglie che ciò comporterebbe per l’attaccante”.
Gli autori citano inoltre il generale de Gaulle, che creò la force de frappe francese “non per colpire, ma per evitare di essere colpiti”. Pochi leader politici, continua l’appello, „hanno assimilato questo concetto nel corso degli anni, meno che mai quelli attuali. La deterrenza nucleare è, in sostanza, un’espressione della volontà nazionale e non può essere condivisa. La sua forza risiede nella legittimità del Presidente della Repubblica, eletto dalla nazione a suffragio universale, che è l’unico a poter decidere in ultima istanza se scatenare il fuoco nucleare…. La svendita del nostro deterrente è inaccettabile. Chiediamo una ferma e totale opposizione al piano del Presidente Macron. L’Unione Europea è un conglomerato di entità diverse, non una nazione. Il deterrente nucleare non può essere condiviso”. Essi affermano che “le armi nucleari non sono più potenti di qualsiasi altra arma, sono l’arma definitiva per difendere una nazione la cui stessa esistenza, al di fuori di qualsiasi campo di battaglia convenzionale, deve dissuadere qualsiasi potenziale nemico dall’attaccarla, per paura delle terribili e insopportabili rappresaglie che comporterebbe per l’attaccante”.
Citano inoltre il generale de Gaulle, che ha spiegato che la force de frappe francese “non è concepita per colpire, ma per evitare di essere colpiti” … Pochi leader politici hanno assimilato questo concetto nel corso degli anni, meno che mai quelli attuali. La deterrenza nucleare è, in sostanza, un’espressione della volontà nazionale e non può essere condivisa. La sua forza risiede nella legittimità del Presidente della Repubblica, eletto dalla nazione a suffragio universale, che è l’unico a poter decidere in ultima istanza se scatenare il fuoco nucleare…. La svendita del nostro deterrente è inaccettabile. Chiediamo una ferma e totale opposizione al piano del Presidente Macron. L’Unione Europea è un conglomerato di entità diverse, non una nazione. Il deterrente nucleare non può essere condiviso”.