Nella mutevole configurazione strategica mondiale il Presidente americano Trump vede chiaramente qualcosa che i suoi nemici non vogliono che voi vediate con altrettanta chiarezza. Mentre continuano ad accusarlo di “insultare gli alleati”, di ignorare i “crimini” imputati al Presidente russo Putin e ad altri “leader autoritari”, di negare la “scienza del clima”, ecc., il mondo sperimenta dei cambiamenti importanti che richiedono un Presidente degli Stati Uniti d’America libero dalle costrizioni della geopolitica britannica imposta dalla City di Londra negli ultimi decenni, con gravissime conseguenze. Il crimine imputato a Trump non è di collusione con i tentativi di Putin di interferire con le elezioni americane, ma il suo desiderio di rompere le regole del gioco della folle geopolitica, che negli Stati Uniti sono sostenute dai neoconservatori e dai neoliberisti. Questa è la posta in gioco nelle imminenti elezioni di metà mandato.

Negli ultimi mesi, gran parte del mondo ha accolto entusiasticamente la Nuova Via della Seta (Belt and Road Initiative, BRI). In Europa si contano l’Austria e l’Italia. Altrove, il Giappone, molte nazioni africane, molte nazioni latino-americane. La difesa della sovranità nazionale da parte del Presidente americano nel suo discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite è stata accolta con pari entusiasmo dai dirigenti di queste nazioni; così come essa è stata letta quale segno del suo riconoscimento che tali sviluppi siano espressione dei diritti sovrani di tali nazioni.

Affinché Trump possa portare gli Stati Uniti nella piena cooperazione sulla Nuova Via della Seta occorre che il popolo americano si mobiliti e andando alle urne dia un colpo di stiletto al vecchio regime imperiale. L’occasione delle elezioni politiche non è mai stata così decisiva. Questo giovedì Helga Zepp-LaRouche ne parlerà estesamente, durante la consueta videoconferenza sul sito schillerinstitute.com, dalle 21, oltre a fornirci un aggiornamento sul Nuovo Paradigma.