David Beasley (foto), direttore esecutivo del Programma Alimentare Mondiale UNWFP, è intervenuto al pre-vertice sui sistemi alimentari, che si è tenuto dal 26 al 28 luglio a Roma, esortando a porre fine alla fame per milioni di persone. Di converso, il principe Carlo si è lamentato che la gente mangia troppo e ha esortato alla “verdizzazione” della produzione di cibo al servizio della “natura” e non degli esseri umani.
Nel suo appello, Beasley ha detto: “Mentre il mondo possiede la conoscenza e le risorse per porre fine alla fame, l’attenzione e gli sforzi sono diretti verso qualcos’altro. Mentre corriamo nello spazio, 41 milioni di persone bussano alla porta della fame”. Secondo un comunicato stampa dell’UNWFP, Beasley ha sollecitato i miliardari, che in un anno si sono arricchiti di oltre mille miliardi di dollari, a dedicarne qualcuno per un programma di eliminazione della fame entro il 2030, che costerebbe 40 miliardi all’anno. “Ci sono oltre 400 mila miliardi di dollari sul pianeta terra oggi. È una vergogna che oggi un solo fanciullo vada a letto affamato, per non parlare di quelli che muoiono al ritmo di uno ogni cinque-sei secondi”.
Il principe Carlo invece non ha menzionato la fame nemmeno una volta, lamentandosi che troppa area venga dedicata a ciò che sostiene sia agricoltura insostenibile e caldeggiando “sistemi” di nutrizione e colture che “salvino la terra” da gas innocui.
In un video pre-registrato, Carlo ha dichiarato: “Il sistema alimentare globale è anche responsabile di più di un terzo di tutte le emissioni di gas serra; il modo in cui produciamo, commercializziamo e consumiamo il cibo ha un grande impatto sulla capacità del pianeta di sostenerci”. Per Carlo, è un crimine che “circa la metà di tutti i terreni abitabili sul pianeta siano oggi usati per l’agricoltura”. Forse Carlo desidererebbe il deserto.
Il figlio di Elisabetta si è spinto fino a sostenere che “negli ultimi 50 anni, oltre un terzo del suolo coltivabile è stato distrutto o degradato dall’attività umana”.
Il formato della manifestazione di Roma era in linea con il libro “Stakeholder Capitalism” di Klaus Schwab, pieno di sentimentalismi su come tutti, dal cameriere al finanziere londinese, partecipino all’impresa. Il vertice vero e proprio si terrà a New York a settembre durante l’assemblea generale dell’ONU.