Il Presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva non si è potuto recare di persona a Kazan per motivi di salute e si collegato in videoconferenza, dichiarando senza mezzi termini che il sistema di Bretton Woods, cioè principalmente il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, ha fallito il suo compito nei confronti dei Paesi in via di sviluppo. I BRICS devono fare in modo che il sistema finanziario internazionale sia al servizio del nuovo mondo antiegemonico che sta nascendo intorno ai BRICS. È necessario agire e non si può rimandare, ha sostenuto.
Lula ha sottolineato che, contrariamente a quanto i più credono, i flussi finanziari in tutto il mondo “continuano ad andare verso le nazioni ricche. È un Piano Marshall al contrario, in cui le economie emergenti e in via di sviluppo finanziano il mondo sviluppato. Le iniziative e le istituzioni dei BRICS rompono con questa logica”. La Nuova Banca di Sviluppo, ad esempio, “è stata progettata per riuscire dove le istituzioni di Bretton Woods continuano a fallire. Invece di imporre condizioni per i suoi prestiti, la NDB finanzia progetti allineati alle priorità nazionali. Invece di approfondire le disparità, la sua governance si basa sull’uguaglianza dei diritti di voto”. Il Presidente brasiliano ha fatto eco ad altri leader del gruppo originario dei BRICS, chiedendo la creazione di “mezzi di pagamento alternativi per le transazioni tra i nostri Paesi“, precisando che „non si tratta di sostituire le nostre valute”.
Allo stesso tempo, il mondo deve superare l’“apartheid tecnologico” imposto al Sud globale e lavorare per la pace. “Molti insistono nel dividere il mondo in amici e nemici. Ma i più vulnerabili non sono interessati a dicotomie semplicistiche”, ha ricordato. “Quello che vogliono è cibo in abbondanza, un lavoro dignitoso, scuole pubbliche di qualità e ospedali ad accesso universale. Vogliono un ambiente sano… una vita di pace, senza armi che uccidono persone innocenti”.
A questo proposito, ha denunciato il genocidio in Gaza, che è diventata il “più grande cimitero di donne e bambini del mondo”, e la distruzione che si sta diffondendo in Cisgiordania e in Libano. “In un momento in cui stiamo affrontando due guerre che hanno il potenziale per diventare globali, è fondamentale recuperare la nostra capacità di lavorare insieme verso obiettivi comuni”.
Quello tracciato da Lula è il percorso intende seguire nel 2025, quando assumerà la presidenza di turno dei BRICS dalla Russia. A quel punto, il Brasile non sarà più l’unico Paese dell’America Latina a farne parte, dal momento che sia la Bolivia che Cuba sono stati invitati a Kazan ad aderire come Stati partner.