Questa settimana le notizie strategiche sono state dominate da due grandi eventi. Il primo è stato l’annuncio da parte di Donald Trump di dazi generalizzati sulle importazioni negli Stati Uniti, che ha provocato un crollo del mercato azionario in un misto di avvertimenti giustificati e ingiustificati sul collasso dell’intero sistema globalizzato. I dazi, che entreranno in vigore il 9 aprile, si aggiungono a decenni di “esternalizzazione” delle produzioni occidentali e ulteriore impoverimento delle nazioni povere, insieme al deliberato smantellamento degli Stati Uniti, dell’Europa e di altre economie cosiddette “avanzate”. Un fattore chiave sarà la reazione della Cina, che è tra i più colpiti dall’aumento delle tariffe, ma che fornisce beni indispensabili per l’economia reale degli Stati Uniti.
Altrettanto pericolosa, tuttavia, è la minaccia che gli Stati Uniti possano lanciare un intervento militare di vasta portata contro l’Iran, incitati dal Primo Ministro israeliano Netanyahu. È stato quindi un sollievo sentire il Presidente Trump dichiarare l’8 aprile che a partire dal 12 aprile si sarebbero svolti “colloqui diretti” tra funzionari americani e iraniani “al massimo livello”. Non sono stati forniti ulteriori dettagli. Questo annuncio è tanto più significativo in quanto è stato fatto alla presenza di Benjamin Netanyahu alla Casa Bianca, che ha costantemente sabotato tutti i tentativi di diplomazia nella regione.
Dopo la rottura del cessate il fuoco tra Israele e Hamas, le Forze di Difesa israeliane hanno lanciato una nuova offensiva a Gaza e si stima che ora controllino oltre il 50% della Striscia. Alla popolazione palestinese è stato ordinato di evacuare l’area centrale della striscia per evitare il genocidio, ma dove dovrebbe andare?
Un barlume di speranza per la regione è venuto dall’incontro tenutosi lo stesso giorno, l’8 aprile, al Cairo, tra il presidente egiziano Abdel Fattah El Sisi, il re Abdullah II di Giordania e il presidente francese Emmanuel Macron. Al termine dell’incontro, i tre hanno rilasciato una dichiarazione in cui chiedono aiuti umanitari d’emergenza per Gaza e il sostegno al piano di ricostruzione per i palestinesi di Gaza, che l’Egitto ha reso pubblico all’inizio di marzo. Secondo un funzionario giordano, Donald Trump ha fatto una telefonata congiunta con i tre leader, poco prima di ricevere Netanyahu.
Ricordiamo ai nostri lettori che il 24-25 maggio si terrà una conferenza internazionale dello Schiller Institute sul tema “Una bella visione per l’umanità in tempi di grandi turbolenze!”, in cui verranno discussi questi temi (iscrizione su https://schillerinstitute.com/blog/2025/03/01/conference-invitation/).