L’insidiosa mossa dell’amministrazione Obama e dei leader repubblicani al Congresso per eliminare l’unica tutela per i contribuenti dalle perdite subite dagli speculatori in derivati, come abbiamo riferito nel numero 51-52/14, ha sollevato un putiferio negli Stati Uniti.


 

Come ha ribadito più volte LaRouche, Wall Street è in bancarotta e sopravvive solo grazie ai salvataggi coi soldi dei contribuenti e producendo strumenti esotici per coprire le proprie perdite. L’abrogazione dell’unica restrizione sui derivati garantiti dal Fondo di Garanzia dei Depositi (FDIC) mira a tutelare le banche di Wall Street che rischiano perdite per il crollo dei prezzi delle commodities, soprattutto del petrolio.


Parlando coi suoi collaboratori il 29 dicembre, LaRouche ha commentato: “Questa recente votazione del Congresso è stata del tutto fraudolenta; il voto era stato comprato da Wall Street. L”accordo’ approvato dal Congresso, e che è stato proclamato legge, in realtà viola le legge e va abrogato. E se si tratta di mandare a casa alcuni congressisti con una procedura di impeachment, visto che la loro elezione è stata comprata da Wall Street, dovremmo farlo”.


Wall Street è disperata, prosegue LaRouche, perché il collasso del sistema finanziario transatlantico significa la fine del proprio potere. Questo alimenta la spinta verso la guerra contro la Russia ed eventualmente contro la Cina.


Il potere eccessivo delle banche sulla politica è diventato un casus belli per alcuni congressisti che si stanno mobilitando per una controffensiva nel 2015. Un aspetto della loro battaglia sono i disegni di legge per il ripristino della legge Glass-Steagall che erano scaduti alla fine della scorsa sessione del Congresso il 21 dicembre. Il senatore indipendente Bernie Sanders ha già indicato che ripresenterà il suo. “Quando è troppo, è troppo”, ha dichiarato, “è ora di separare queste banche too-big-to-fail in modo che non possano più distruggere i posti di lavoro, le case ed i risparmi del popolo americano”.


Un altro punto della campagna è quello di non fare approvare la nomina di Antonio Weiss a sottosegretario al Tesoro, dove il candidato di Obama avrebbe la responsabilità di supervisionare le tutele al consumatore e le regole finanziarie interne. Weiss è attualmente capo dell’investment banking della banca d’affari Lazard, e da questa posizione ha assistito molte imprese nel trasferirsi fuori dagli Stati Uniti per evitare di pagare le tasse, alla faccia della tutela dei consumatori.


La battaglia contro Weiss al Senato è guidata dalla Sen. Elizabeth Warren, prima firmataria di uno dei disegni di legge per il ripristino della legge Glass-Steagall. Ma contro di lui si sono levate anche molte altre voci, inclusa quella di Simon Johnson, ex economista capo del Fondo Monetario Internazionale, che dice che Weiss “non possiede le qualifiche o l’esperienza necessaria” per assumere questa posizione.


Inoltre, la Lazard ha promesso a Weiss un bonus di 20 milioni di dollari se verrà confermato al Tesoro, ma niente se andrà ad un’altra impresa. Come ha sottolineato Sheila Bair, ex presidente del FDIC, “Solo nella logica del Paese delle Meraviglie di Wall Street si potrebbe sostenere che questa non sia una bustarella. Vogliamo che le persone assumano incarichi pubblici per servire il pubblico. Francamente, se hanno bisogno di un incentivo di 20 milioni di dollari, preferisco che stiano alla larga”.