Il 27 settembre, tra le 80.000 e le 100.000 persone hanno partecipato alla manifestazione contro il genocidio intitolata “All Eyes on Gaza” (Tutti gli occhi su Gaza), un numero molto superiore a quello di chiunque altro sia mai sceso in piazza per protestare contro la guerra di Israele contro i palestinesi. Tra gli striscioni c’erano scritte come “Gaza – Fermate il massacro” e “Mai più per tutti”. I manifestanti hanno chiesto l’immediata cessazione delle esportazioni di armi tedesche verso Israele, sanzioni severe ed efficaci dell’UE contro Israele e libero accesso umanitario a Gaza. La protesta è stata organizzata da un’ampia coalizione di circa 50 gruppi diversi.
Uno degli iniziatori di “All Eyes on Gaza”, il violinista ebreo Michael Barenboim, è il primo violino dell’orchestra israelo-palestinese fondata da suo padre, il direttore d’orchestra Daniel Barenboim, la West-Eastern Divan Orchestra. Una settimana prima della manifestazione del 27 settembre, Barenboim aveva riunito alcuni musicisti in un flashmob, che ha eseguito musica classica e araba.
Michael Barenboim ha dichiarato all’emittente berlinese rbb24: “All Eyes on Gaza” mira a rendere visibile nelle strade la protesta contro il genocidio a Gaza. Non ritengo che sia una descrizione drastica, perché è il termine usato da quasi tutte le organizzazioni per i diritti umani e da quasi tutti gli esperti. Prevenire e punire il genocidio è un dovere di tutti noi”. Ha citato la dichiarazione rilasciata il 9 ottobre 2023 dall’allora ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant: “Niente acqua, niente cibo, niente elettricità, niente benzina. Questi sono animali umani e noi agiamo di conseguenza”, aggiungendo che “l’intenzione di Israele di distruggere i palestinesi come gruppo nazionale, in tutto o in parte, è evidente a tutto il mondo”. Ha affermato che la perpetrazione di crimini di guerra e la gioia sadica dei criminali israeliani per le loro azioni non sarebbero possibili senza il sostegno militare, logistico e diplomatico di Stati come la Germania. Ecco perché la Germania è stata accusata davanti alla Corte internazionale di giustizia dell’ONU di complicità nel genocidio, ecco perché questa manifestazione di massa si è tenuta a Berlino.


La denuncia esplicita di Barenboim nei confronti del governo tedesco ha suscitato una risposta entusiastica da parte del suo vasto pubblico. In effetti, il tabù che impediva di criticare qualsiasi azione del governo israeliano sta finalmente crollando. Un sondaggio pubblicato il 23 settembre ha rilevato che il 62% della popolazione tedesca ritiene che le azioni di Israele a Gaza costituiscano un genocidio. Tra gli elettori dell’SPD, la percentuale era del 71%, esercitando una forte pressione sulla coalizione di governo a Berlino. È improbabile che questi sentimenti possano essere placati dal recente divieto del governo di fornire armi a Israele, poiché gli accordi per la fornitura di armi per un valore di 250 milioni di euro autorizzati dalla precedente coalizione di governo sono ancora in vigore. (Foto di Klaus Fimmen)