Il volume delle criptovalute è letteralmente raddoppiato nel 2024 ed è diventato una voce comune nei bilanci dei fondi e persino delle banche. Sebbene Bitcoin e co. non siano valute, ma un puro oggetto speculativo simile ai famosi bulbi di tulipano nell’Olanda del XVII secolo – o peggio, in quanto completamente immateriali – l’introduzione delle cosiddette “Stablecoin”, che sono agganciate 1:1 a una valuta reale o a una merce reale, offrono l’illusione che siano meno volatili – stabili, appunto. In realtà, le Stablecoin non sono altro che un’altra bolla, un trucco “magico” per attirare liquidità in un sistema finanziario sempre più traballante.
Nella storia ci sono molti predecessori illustri di tali “trucchi”, e tutti sono finiti male. Uno è quello degli “Assignats”, titoli emessi nella Francia rivoluzionaria; un altro, più importante per i suoi paralleli con l’odierna frenesia del “Riarmo dell’Europa”, è il trucco delle “Mefo Wechsel”, o cambiali MeFo, del banchiere Hjalmar Schacht (foto), usato per finanziare il riarmo di Hitler.
Karel Vereycken e Claudio Celani ne parlano in un prossimo articolo dell’EIR. Seguendo le istruzioni di Schacht, “la Reichsbank e quattro dei maggiori produttori di armi (Krupp, Siemens, Gutehoffnungshütte e Rheinmetall), crearono una società di comodo chiamata Metallurgische Forschungsgesellschaft GmbH (Mefo), o Istituto di ricerca sui metalli. Invece di pagare i propri fornitori in marchi, questo istituto emetteva “cambiali Mefo”, che potevano essere usate per pagare le spese degli stessi fornitori. Lo schema funzionava perché le banche potevano riscuotere le cambiali Mefo presso la Reichsbank in qualsiasi momento entro tre mesi dalla loro prima scadenza. In questo modo, le cambiali Mefo fornivano una boccata d’ossigeno all’economia di guerra, perfettamente al di fuori del sistema monetario ufficiale.
Poiché le cambiali Mefo non avevano corso legale come moneta, i volumi mobilitati non erano calcolati nella crescita della massa monetaria e quindi non erano considerati inflazionistici! Un simile sotterfugio, ovviamente, non poteva durare per sempre. Per salvare la bolla delle cambiali Mefo, il governo di Hitler obbligò le casse di risparmio e le banche commerciali a investire fino al 30% dei loro depositi in quei titoli! Per i comuni, questa quota era del 90%, e quote simili furono imposte ai fondi assicurativi pubblici e privati. È più o meno quello che è successo nel 2013 in Spagna, dove, per evitare il fallimento di Bankia, i depositi dei cittadini sono stati convertiti in ‘preferentes’, cioè in azioni cosiddette ‘privilegiate’ della banca!”.
“In realtà, la massiccia espansione monetaria parallela e il riarmo di Schacht ebbero un immediato effetto inflazionistico, che il regime nazista coprì con pesanti controlli sui prezzi. Tuttavia, a causa della limitata disponibilità nei negozi e dei prezzi fissati artificialmente, già nel 1936 esisteva un mercato nero per gli alimenti di base, che dà un’idea di quale fosse l’inflazione. Il prezzo ufficiale del pane era di 0,5 marchi a pagnotta; al mercato nero il prezzo era tre volte superiore. Anche il prezzo al mercato nero della carne di manzo o di maiale era il doppio di quello ufficiale. Lo stesso vale per scarpe, vestiti e persino per le radio, che erano molto richieste. Ci si chiede se l’UE, per sostenere le politiche di riarmo, introdurrà controlli sui prezzi come fecero i nazisti, o lascerà che l’inflazione scuota le economie nazionali?